Categories: Chiesa Cattolica

Vescovi filippini: “Ogni cristiano deve fare di tutto per impedire che ci siano vittime del traffico umano”

“È compito di ogni cristiano fare di tutto per impedire che qualcuno sia vittima del traffico umano e per salvare quanti sono caduti nella tratta, affinché possano riprendere a vivere insieme alla propria famiglia, agli amici e alla comunità”. Così scrive nella sua lettera pastorale mons. Socrates B. Villegas, presidente della Conferenza dei vescovi filippina. Riprendendo quanto scritto nella Dichiarazione contro la schiavitù, firmata da Papa Francesco e da altri esponenti di altre religioni, il vescovo di Lingayen-Dagupan sottolinea che la carità e la compassione richiedono che “i cristiani esercitino ogni sforzo per liberare i trafficanti di esseri umani dai motivi e dalle seduzioni che li spingono verso il loro commercio illecito, per riportarli ad attività buone e benefiche”.

Secondo quanto riportato in una stima dell’International Labour Organizzation (Ilo), ogni anno 1 milione di uomini e donne filippine emigrano in cerca di lavoro e sarebbero circa 10 milioni le persone che si trovano all’estero per lavoro. Ma il dato più inquietante è quello che si riferisce ai soggetti che si trovano ai lavori forzati in fabbrica, in piantagioni, cantieri e pescherecci; non vengono quantificate quante persone sono in stato di schiavitù, ma nel rapporto è scritto che si tratta di un “numero significante”.

Nel territorio asiatico e in Medio Oriente, non è raro trovare molti che lavorano come domestici in case private e che spesso sono vittime di abusi e di violenze sessuali. “Dove sono quei vostri fratelli e sorelle resi schiavi? Dove sono quei vostri fratelli e sorelle che ogni giorno uccidete nei magazzini clandestini, nelle spire della prostituzione, nello sfruttamento del lavoro in nero? Dove sono quei bambini usati per chiedere l’elemosina?” chiede il vescovo Villegas prendendo spunto dal brano della Genesi in cui Dio chiede a Caino dove sia suo fratello. “Il Signore – conclude nella sua lettera il vescovo – è morto sulla croce per liberare il suo popolo non solo dalle catene del peccato, ma anche da quel male che va a caccia di ogni umana debolezza e della vulnerabilità del singolo e della società”.

Manuela Petrini

Recent Posts

Sabotaggi russi, l’Intelligence europea allerta i governi

Monito delle agenzie di Intelligence d'Europa, che allertano i governi sulla possibilità di sabotaggi da…

5 Maggio 2024

Israele-Hamas, nuova bozza di accordo: “È la migliore”

Secondo i media arabi, l'ultima bozza di accordo tra Israele e Hamas è la migliore…

5 Maggio 2024

Santa Irene da Lecce, la “megalomartire”

Il 5 maggio si ricorda Sant'Irene da Lecce, che nacque nel 39 d.C. a Tessalonica,…

5 Maggio 2024

Ancona, la Polizia inaugura il Villaggio della Legalità

Giornata speciale per la città di Ancona, che ha accolto il nuovo Villaggio della Legalità…

5 Maggio 2024

Gottardo di Hidesheim, il santo che resuscitò i morti per poterli confessare

San Gottardo di Hidesheim, vescovo benedettino Reichersdorf (Germania), 960 – Hildesheim (Germania), 5/05/1038. Il padre,…

5 Maggio 2024

“Rimanete nel mio amore” Il commento di mons. Angelo Spina

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 15,9-17 https://www.youtube.com/watch?v=b6EOQ-Tx-Os   In quel tempo, Gesù disse ai suoi…

5 Maggio 2024