Chiesa Cattolica

Unione Ciechi e Ipovedenti, Papa: “Non guardare alla disabilità con pietismo”

Papa Francesco ha ricevuto in udienza i membri dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e, precedentemente, i membri dell'”Amitié Judéo-Chrétienne de France” in occasione del 75° anniversario della fondazione.

Papa: “Non guardare alla disabilità con pietismo”

“Il punto di vista dei cristiani sulla disabilità non è più e non deve più essere il pietismo e l’assistenzialismo, ma la consapevolezza che la fragilità, assunta con responsabilità e solidarietà, è una risorsa per tutto il corpo sociale e per la comunità ecclesiale”. Lo ha detto papa Francesco ricevendo in udienza i membri dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

“Le persone non vedenti e ipovedenti, ben formate nei principi etici e nella coscienza civica – ha sottolineato – sono in prima linea per costruire comunità inclusive, dove ciascuno possa partecipare senza vergognarsi dei propri limiti e delle proprie fragilità, cooperando con gli altri per completarsi e sostenersi a vicenda. La società italiana – ha concluso Bergoglio – ha bisogno di speranza, e questa viene soprattutto dalla testimonianza di persone che, nella propria condizione di fragilità, non si chiudono, non si piangono addosso, ma si impegnano insieme agli altri per migliorare le cose”.

Papa: “Avanti nel dialogo ebrei-cristiani contro antisemitismo”

“Perseverare” nel dialogo tra ebrei e cristiani in un legame “fragile, sempre da riprendere e consolidare” soprattutto “in questi tempi ostili in cui gli atteggiamenti di chiusura e di rifiuto dell’altro si fanno più numerosi, anche con la preoccupante ricomparsa dell’antisemitismo, in particolare in Europa, come delle violenze contro i cristiani”. Sono le parole con cui papa Francesco ha ricevuto questa mattina in udienza i membri dell'”Amitié Judéo-Chrétienne de France” in occasione del 75° anniversario della fondazione. “Il cammino percorso insieme è dunque considerevole – ha sottolineato Francesco -, dato il peso dei pregiudizi reciproci e della storia, talvolta dolorosa, che occorre assumere. Ma il compito non è finito, e vi incoraggio a perseverare in questa via del dialogo, della fraternità e delle iniziative comuni”.

Fonte: Ansa

redazione

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