Categories: Chiesa Cattolica

Svolta in India, il divorzio lampo musulmano è reato

Sentemza storica in India, dove la Camera Alta, o Consiglio degli Stati dell'India, ha approvato il Muslim Women Bill, ossia la legge che rende reato penale il ripudio islamico istantaneo, conosciuto come “triplo talaq”. La legge si è resa necessaria dopo il vuoto legislativo creato da una decisione di incostituzionalità della Corte Suprema

Cosa prevede la nuova legge

Il Muslim Women Bill punisce con pene fino a tre anni la pratica che nelle comunità islamiche rendeva immediatamente effettivo un divorzio non appena il marito ripeteva tre volte la parola “talaq” – ossia divorzio – sia a voce alta, sia per iscritto, sia addirittura per mail. Il provvedimento era già stato approvato la settimana scorsa alla Camera Bassa, o Camer del popolo indiano. Ora è passato grazie all'astensione di partiti come il Jdu, Janata Party United, e l'Aiadmk, AllIndia Anna Dravida Munnetra Kazahagam, che con la loro scelta hanno fatto scendere l soglia della maggioranza. 

Le reazioni

L'approvazione del Muslim Women Bill è stata accolta con molta soddisfazione dal premier indiano Modi che ha sottolineato come la legge “corregge un torto storico per le donne“. Le opposizioni, invece, che avevano chiesto di far esaminare il testo da una commissione parlamentare, hanno espresso le loro divergenze sottolineando che la “condanna a tre anni rischia di essere un boomerang, soprattutto per le molte donne musulmane, che vorrebbero divorziare rapidamente”. 

Divorzio via social

L'india fino ad ora è stato uno dei pochi Paesi in cui un uomo mussulmano poteva divorziare dalla moglie pronunciando la parola “talaq” (sciogliere un nodo) tre volte in rapida successione. Un'usanza che negli ultimi anni, anche grazie alle varie app di messaggistica, veniva messa in pratica anche attraverso lettere, messaggi di testo, email, Whatsapp e Skype. I musulmani in India, che rappresentano circa il 14% della popolazione di 1,25 miliardi, sono governati dalla legge “speciale”, codificata formalmente nel 1937, che è vagamente basata sulla sharia o sulla legge islamica. Anche se è stato praticato da decenni, il divorzio con il triplo talaq non ha alcuna menzione nella Sharia o nel Corano. La maggior parte dei paesi islamici, inclusi il Pakistan e il Bangladesh, hanno vietato la pratica, ma l'usanza era ancora molto utilizzata in India.

Manuela Petrini

Recent Posts

Allarme Iss, ecco le nuove minacce della dipendenza

Sempre più droga-schiavitù. Al Fentanyl si deve un aumento di mortalità per overdose che si…

7 Maggio 2024

Psywar: la mente in guerra

Sembra uno scenario da fantascienza e invece è un reale fronte di guerra racchiuso in…

7 Maggio 2024

“CasAmica”, il valore della vicinanza nei percorsi di cura

Gli ultimi dati disponibili ci dicono che, il fenomeno della migrazione sanitaria, è in aumento.…

7 Maggio 2024

Incontro Meloni-Stoltenberg: ecco perché non è solo una visita di cortesia

Dopo le questioni interne, fra Consiglio dei ministri e campagna elettorale per le europee, la…

7 Maggio 2024

Le api: tassello fondamentale per lo sviluppo della biodiversità

Le api rappresentano un fattore decisivo, non solamente per la salvaguardia dell’ecosistema nella sua interezza,…

7 Maggio 2024

Le radici dell’inclusione scolastica

Le radici dell’inclusione scolastica in Italia hanno origine in un’epoca ormai molto lontana. Nel 1974,…

7 Maggio 2024