Grazie tante per la vostra generosità e per la vostra fedeltà. Andate avanti, con lo spirito delle Beatitudini”. Questo il messaggio di Papa Francesco ai circa 100 mila fedeli radunati nel Suhrawardy Udyan Park di Dacca, in Bangladesh, per la Santa Messa e l'Ordinazione presbiteriale di 16 nuovi sacerdoti. Nella seconda tappa del suo viaggio nel Sud-Est asiatico, parlando a braccio, il Santo Padre ha ringraziato coloro che “sono venuti da lontano, con un viaggio di più di due giorni, a questa grande festa di Dio”. Questo, ha spiegato, “indica l’amore che voi avete per la Chiesa e per Gesù Cristo”. Una generosità che, secondo il Pontefice, deve essere convogliata in una preghiera costante per i sacerdoti: “Qualcuno potrà chiedermi: 'Ma padre, come si fa per sostenere un sacerdote?'. Fidatevi della vostra generosità. Il cuore generoso che voi avete vi dirà come sostenere i sacerdoti. Il primo sostegno è la preghiera: il popolo di Dio, cioè tutti, sostiene in questo modo il sacerdote. Non stancatevi mai di pregare per loro”.
Nel corso della sua omelia, tratta dal Rituale per l'ordinazione dei presbiteri, Papa Francesco ha ricordato che “il Signore Gesù è il solo sommo sacerdote del Nuovo Testamento; ma in lui anche tutto il popolo santo di Dio è stato costituito popolo sacerdotale. Nondimeno, tra tutti i suoi discepoli,Gesù volle sceglierne alcuni in particolare perché, esercitando pubblicamente nella Chiesa in suo nome l'ufficio sacerdotale a favore di tutti gli uomini, continuassero la sua personale missione di maestro, sacerdote e pastore”. Il medesimo compito al quale sono chiamati i nuovi ordinati, “perché al servizio di Cristo maestro, sacerdote e pastore cooperino a edificare il corpo di Cristo, che è la Chiesa, in popolo di Dio e tempio santo dello Spirito”. Poi, rivolgendosi direttamente ai “figli dilettissimi” in attesa di essere promossi all'ordine presbiteriale, il Pontefice ha spiegato che “esercitando il ministero della sacra dottrina sarete partecipi della missione di Cristo, unico maestro. Dispensate a tutti quella parola di Dio, che voi stessi avete ricevuto con gioia. Leggete e meditate assiduamente la parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato”.
Concludendo la sua omelia, il Santo Padre ha esortato i nuovi sacerdoti a riconoscere “ciò che fate” e a imitare “ciò che celebrate” perché, “partecipando al mistero della morte e risurrezione del Signore, portiate la morte di Cristo nelle vostre membra e camminiate con lui in novità di vita”. Un percorso nel quale procedere all'amministrazione dei sacramenti: “Con il Battesimo aggregherete nuovi fedeli al popolo di Dio; con il sacramento della Penitenza rimetterete i peccati nel nome di Cristo e della Chiesa; con l'Olio santo darete sollievo agli infermi; celebrando i sacri riti e innalzando nelle varie ore del giorno la preghiera di lode e di supplica, vi farete voce del popolo di Dio e dell'umanità intera”. Questo, restando “consapevoli di essere stati scelti fra gli uomini e costituiti in loro favore per attendere alle cose di Dio: esercitate in letizia e carità sincera l'opera sacerdotale di Cristo, unicamente intenti a piacere a Dio e non a voi stessi”.
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