Chiesa Cattolica

“Siamo tutti San Nicolò”. 6 dicembre in famiglia nella diocesi di Bolzano-Bressanone

L’emergenza coronavirus impedirà, quest’anno, in Alto Adige, le tradizionali sfilate di San Nicolò e dei “Krampus”. Ma, con il motto “Siamo tutti Nicolò!”, la diocesi di Bolzano-Bressanone e diverse organizzazioni ecclesiali invitano a festeggiare il 6 dicembre in famiglia.

Da Bari a Bolzano

In una lettera scritta ai bambini, il vescovo Ivo Muser sottolinea il particolare messaggio di Nicolò e li invita a seguire l’esempio del santo con piccoli gesti quotidiani. San Nicolò, scrive il vescovo, “aveva un cuore grande. Soprattutto per chi soffriva e aveva bisogno di aiuto. Cercava di vedere il bene in tutti e di fare del bene”. Come Nicolò, prosegue monsignor Muser, anche noi possiamo chiederci: per chi posso fare qualcosa di buono? Forse nella mia famiglia, con una parola gentile o un piccolo segno? O dare un po’ di gioia a chi non sta bene in questo momento? Anche una telefonata o un breve messaggio possono portare gioia”. Sulla pagina web www.bz-bx.net/pregareacasa sono disponibili la lettera del vescovo e diverse proposte per la famiglia riunita in casa.

Profilo universale di sanità

San Nicolò – San Nicola da Bari – è un santo straordinariamente complesso, la
cui figura nasce dalla fusione di due personaggi storici: san Nicola, vescovo di
Myra vissuto verso la metà del IV secolo, e san Nicola, vescovo di Pinara,vissuto dal 480 circa al 564. Intorno a questo Santo si formano già a partire dal VI secolo molte storie e leggende e una grandissima devozione, tanto che nel 1087, il suo corpo viene rubato dalla chiesa di Myra e portato a Bari, dove tutt’ora è oggetto di grande venerazione nella basilica a lui dedicata. Si moltiplicano i miracoli a lui attribuiti e i testi scritti che li raccolgono e li diffondono. Così come la sua rappresentazione nelle molte chiese, grandi e piccole, che gli vengono dedicate sia nell’Oriente bizantino che in tutta l’Europa occidentale. A Bolzano, dove la chiesa medievale espressamente dedicatagli che sorgeva a sud del duomo è purtroppo stata distrutta dai bombardamenti della Seconda
guerra mondiale, si conserva però nella cappella di San Giovanni nella chiesa dei Domenicani un ciclo di affreschi che raffigura, tra gli altri, sei episodi della sua vita.

Paola Anderlucci

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