Chiesa Cattolica

Il Papa sta meglio, riprendono gli incontri: “Poveri noi se smettiamo di sognare”

Papa Francesco, dopo l’indisposizione di ieri, oggi sta meglio e quindi dovrebbe riprendere, secondo quanto si apprende, i quotidiani incontri ed udienze. Ieri il Papa aveva sospeso queste attività a causa di uno stato febbrile, legato probabilmente alla fatica, come detto dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, legate alle intense giornate precedenti.

Papa: “A poeti e scrittori, soprattutto Dante e Dostojewskij”

“Ho amato molti poeti e scrittori nella mia vita, tra i quali ricordo soprattutto Dante, Bloy, Dostoevskij e altri ancora“. Lo ha detto Papa Francesco nell’udienza ai partecipanti al Convegno promosso da “La Civiltà Cattolica” con la Georgetown University. “Devo anche ringraziare i miei studenti del Colegio de la Inmaculada Concepción di Santa Fe, con i quali ho condiviso le mie letture quando ero giovane e insegnavo letteratura. Le parole degli scrittori – ha sottolineato Francesco – mi hanno aiutato a capire me stesso, il mondo, il mio popolo; ma anche ad approfondire il cuore umano, approfondire la mia personale vita di fede, e perfino il mio compito pastorale, anche ora in questo ministero. Dunque, la parola letteraria è come una spina nel cuore che muove alla contemplazione e ti mette in cammino”.

Papa: “Poveri noi se smettiamo di sognare”

“Poveri noi se smettiamo di sognare”: lo ha detto il Papa ricevendo i partecipanti al Convegno promosso da “La Civiltà Cattolica” con la Georgetown University sul tema “L’estetica globale dell’immaginazione cattolica”. Per il Papa dobbiamo “non soltanto guardare, ma anche sognare. Noi esseri umani aneliamo a un mondo nuovo che probabilmente non vedremo appieno con i nostri occhi, eppure lo desideriamo, lo cerchiamo, lo sogniamo. Uno scrittore latinoamericano diceva che abbiamo due occhi: uno di carne e l’altro di vetro. Con quello di carne guardiamo ciò che vediamo, con quello di vetro guardiamo ciò che sogniamo”.

Il Papa: “La Chiesa ha bisogno di protestare e di gridare”

L’arte è un antidoto contro la mentalità del calcolo e dell’uniformità; è una sfida al nostro immaginario, al nostro modo di vedere e capire le cose. E in questo senso lo stesso Vangelo è una sfida artistica, con una carica ‘rivoluzionaria’ che voi siete chiamati a esprimere grazie al vostro genio con una parola che protesta, chiama, grida. Oggi la Chiesa ha bisogno della vostra genialità perché ha bisogno di protestare, chiamare, gridare”. Lo ha detto il Papa ricevendo in udienza i partecipanti al convegno promosso da “La Civiltà Cattolica” con la Georgetown University.

Fonte: Ansa

redazione

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