Chiesa Cattolica

Pakistan, infermiera cristiana torturata per una falsa accusa di blasfemia

Basta una parola per scatenare in Pakistan la violenza contro le minoranze religiose: blasfemia. Il musulmano Rana Mehboob Ali racconta a Fides la violenza che si è scatenata a Karachi contro Tabitha Gill, infermiera cristiana accusata di blasfemia. L’uomo intervistato dall’agenzia missionaria vaticana era presente alla barbara aggressione avvenuta nell’ospedale in cui la donna lavora.

Le false accuse di blasfemia

Spiega Rana Mehboob Ali: “I funzionari di polizia hanno indagato sulla questione. E non hanno ritenuto colpevole la donna cristiana. Mi sono rivolto ai funzionari del governo per descrivere l’aggressione subita da Tabitha Gill. Quanti calpestano i diritti individuali devono essere puniti. L’accusa di blasfemia non può essere decisa da semplici individui. Che possono agire per ragioni personali. Né può essere registrata sull’onda di una protesta popolare. Dobbiamo lasciare che i cittadini delle minoranze religiose vivano in pace in Pakistan“.

Clamoroso dietro-front della polizia

Con un clamoroso dietro-front, la polizia ha registrato il caso numero 74/21 contro la donna cristiana Tabitha Nazir Gill. Secondo l’articolo 295 C del Codice penale pakistano. Cioè per “aver usato commenti dispregiativi. Pronunciati o scritti. Direttamente o indirettamente. Che offendono il nome di Maometto o degli altri profeti”. Si tratta di uno degli articoli della famigerata legge di blasfemia. Che fa tante vittime in Pakistan. E che viene di frequente abusata e tirata in ballo per vendette personali.

Percosse e torture

Tabitha Nazir Gill è una celebre cantante evangelica cristiana. Lavora come infermiera al Sobhraj Maternity Hospital della città di Karachi. E’ stata accusata di blasfemia il 28 gennaio mattina dai suoi colleghi. E’ stata percossa e torturata dal personale e dai visitatori dell’ospedale. Fino a quando non sono arrivati ​​i funzionari di polizia che l’hanno tratta in custodia. Hanno indagato sul caso gli agenti della stazione di polizia di Aram Bagh. E hanno rilasciato la donna senza formalizzare alcuna accusa.

Pressioni

Nel pomeriggio del 29 gennaio, un folla si è radunata davanti all’ufficio di polizia. Protestando per il rilascio della donna. E facendo pressioni per la sua incriminazione. I funzionari di polizia hanno dunque registrato la denuncia a carico della donna. Fides pubblica il First Information Report (FIR). Registrato presso la stazione di polizia. Firmato e depositato da Saba Wasi. Da una delle infermiere musulmane dell’ospedale, Tabitha è accusata di aver pronunciato commenti dispregiativi. Contro i profeti Adamo, Abramo e Maometto. E di aver proclamato il nome di Gesù ai pazienti. Il caso si presenta come l’ennesima strumentalizzazione della legge sulla blasfema. Tutto sembra originato, infatti, da un litigio avvenuto tra le infermiere in ospedale. Alcuni musulmani lo riconoscono e difendono la cristiana Tabitha.

Gianluca Franco

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