Chiesa Cattolica

Nigeria: 170 cristiani uccisi a Natale dai pastori fulani

Natale di sangue in Nigeria, nello Stato di Plateau. Gli aggressori, presumibilmente pastori Fulani, hanno preso di mira le comunità cristiane per le festività. È stata accertata la morte di quasi 170 persone, e il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare ancora. Lo riferisce la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS). 

P. Dewan (Nigeria), contro i cristiani gli attacchi di Natale

Il Natale 2023 è stato segnato da gravi violenze a Bokkos, nello Stato di Plateau, in Nigeria. Gli aggressori, presumibilmente oltre un migliaio di Fulani, dal 23 al 26 dicembre hanno preso di mira innanzitutto comunità cristiane. È stata accertata la morte di quasi 170 persone, e il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare ancora. Lo riferisce la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.

“Molti sfollati hanno cercato rifugio nelle chiese, con le organizzazioni religiose che hanno fornito assistenza primaria, data l’assenza di sostegno da parte del governo. Gli attacchi si sono verificati in circa 26 comunità soprattutto a Bokkos. Ma anche in alcune parti di Mangu e nelle comunità locali di Barkin Ladi, sempre nello Stato di Plateau“, afferma Acs.

Padre Andrew Dewan, Direttore delle comunicazioni della Diocesi di Pankshin, nel cui territorio si sono verificati gli attacchi, in un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre racconta che le vittime accertate sono “167, ma il numero è destinato ad aumentare, perché ci sono ancora molte persone negli ospedali, con lesioni e ferite di diverso grado”.

L’attacco contro le comunità cristiane

L’attacco è stato sferrato contro comunità cristiane: “Vivo in questa stessa comunità e posso confermare che nelle zone in cui sono avvenuti questi attacchi le vittime sono cristiane al 100%, tranne alcuni. Questa violenza è iniziata di notte in una comunità rurale chiamata Mushu. 18 persone sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite”, successivamente i terroristi sono passati a Tudun Mazat.

“Le persone sono state uccise sommariamente, le case e il mais raccolto sono stati dati alle fiamme, anche le chiese e le cliniche sono state date alle fiamme. Quella mattina ero andato in quella stessa comunità per la Messa di Natale per la comunità cattolica. Da Tudun Mazat, i terroristi Fulani sono scesi a Maiyanga, uccidendo tredici persone. Nella notte sono state attaccate circa altre 20 comunità”.

Quanto all’identità degli aggressori, il sacerdote afferma che “i sopravvissuti e i testimoni oculari sono stati categorici nel dire che si tratta chiaramente di miliziani Fulani”.

Il governo garantisca sicurezza ai cittadini

Quanto alla matrice anticristiana, il sacerdote spiega: “Per coloro che credono che questo conflitto non sia religioso, quest’ultimo attacco dimostra che si tratta chiaramente di un conflitto religioso. Il fatto che abbia avuto luogo a Natale e che i cristiani siano stati deliberatamente presi di mira in una comunità mista, in cui i musulmani non vengono attaccati, manifesta chiaramente le caratteristiche di un conflitto religioso”.

Il Presidente esecutivo di Acs, Regina Lynch, ha commentato: “Chiediamo al governo di affrontare questo problema e di garantire sicurezza ai suoi cittadini. Ed esortiamo i nostri amici e benefattori a continuare a pregare per la Nigeria, proprio come noi ci impegniamo a continuare ad aiutare in ogni modo possibile”.

Da: ACS Italia

redazione

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