È deceduto oggi, all’età di settantanove anni ed in modo improvviso, il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna. Ha guidato l’arcidiocesi felsinea dal 16 dicembre 2003 al 27 ottobre 2015, quando Papa Francesco ha accettato le sue dimissioni per raggiunti limiti di età.
Prima era stato arcivescovo di Ferrara-Comacchio, succedendo nel 1995 a Luigi Maverna. Creato cardinale da Papa Benedetto XVI nel concistoro del 24 marzo 2006, aveva già presentato la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Bologna per raggiunti limiti di età il 26 maggio 2013, ma la richiesta era stata respinta da Papa Francesco. “È volontà del Santo Padre Francesco – la risposta dal Vaticano – che continui ancora per due anni il suo ministero episcopale a Bologna”.
Il Cardinale era noto per il suo interesse fin dagli anni settanta ai temi del matrimonio, della famiglia e in particolare della procreazione umana. Nel gennaio 1981 diventa presidente del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Nel 1983 ha l’incarico di consultore della Congregazione per la dottrina della fede ed è membro della commissione di studio per l’ingegneria genetica del Ministero della Sanità italiano.
Carlo Caffarra, a cui è succeduto mons. Matteo Maria Zuppi come arcivescovo di Bologna, è uno dei quattro cardinali – insieme a Raymond L. Burke, Walter Brandmuller e Joachim Meisner (quest’ultimo deceduto nel luglio scorso) – ad aver espresso nei confronti di Papa Francesco dei “dubia” per la grave confusione creatasi nella Chiesa, secondo loro, a causa di alcune parti dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia. I quattro porporati chiedono al Santo Padre di fare chiarezza su alcuni aspetti, specie sul tema della comunione ai divorziati risposati.
Ciò non aveva scalfito i rapporti di affetto con il Santo Padre. Il 2 aprile scorso, durante una visita del Papa a Carpi, Bergoglio e Caffarra avevano concelebrato una Messa insieme anche al vescovo mons. Francesco Cavina. Prima della celebrazione Caffarra si era abbracciato con Papa Francesco, come testimonia una foto dell’Osservatore Romano.
Sabato 16 settembre il card. Caffarra avrebbe dovuto celebrare una Messa in Rito Antico nella basilica di San Pietro, in occasione del convegno e pellegrinaggio “Summorum Pontificum”, per ricordare i dieci anni dell’omonima lettera apostolica di Benedetto XVI pubblicata in forma di motu proprio con cui il Papa aveva “sdoganato” la Messa tridentina dopo la riforma liturgica.
“L’Arcivescovo emerito di Bologna ha oggi reso l’anima sua al Signore, che ha servito fedelmente per tutta la vita senza riserve di amore, generosità e intelligenza, profuse ovunque Egli abbia voluto chiamarlo”. Con queste parole mons. Matteo Maria Zuppi ha ricordato il suo predecessore ed ha espresso il più profondo e affettuoso cordoglio anche a nome di tutta la diocesi, del presbiterio e del personale, invitando i fedeli a unirsi nelle preghiere di suffragio.
Presso la Sala Bedetti dell’Arcivescovado si terrà domani, 7 settembre, dalle ore 16, la camera ardente. La Veglia di suffragio, invece, sarà celebrata venerdì 8 alle ore 21 in Cattedrale. Previsti sabato 9 settembre i funerali che saranno celebrati dall’arcivescovo Zuppi nella Cattedrale di Bologna.
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