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Il presidente egiziano ha incontrato Francesco per parlare di pace

Papa Francesco ha ricevuto ieri pomeriggio il Presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi in Vaticano, 6 anni dopo l’udienza tra Benedetto XVI e l’ex Presidente Hosni Mubarak. Il numero uno del Cairo è arrivato alla biblioteca del Palazzo Apostolico alle 14.34; l’udienza con Papa Bergoglio – in forma strettamente privata – è durata 22 minuti. Al Sisi – che ha svolto un ruolo-chiave nel colpo di Stato durante il quale è stato deposto l’allora presidente Mohamed Morsi dei Fratelli musulmani – ha presentato al Pontefice l’impegno egiziano per la pace dicendosi “molto contento” della possibilità di incontrare “un grande personaggio” come il Papa che “ha un grande valore per tutta l’umanità”.

Il Santo Padre ha sottolineato come la Chiesa cattolica sia vicina “all’intero popolo egiziano nel corso del periodo di transizione politica”. Nel corso dei “cordiali colloqui” con il Papa, prima, e il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin poi, si è parlato anche delle “garanzie” della nuova costituzione per la libertà religiosa e della necessità di “rafforzare la coesistenza pacifica fra tutte le componenti della società”, oltre a sottolineare l’importanza “del dialogo e del negoziato come unica opzione” per la conflittuale area mediorientale.

Al Sisi ha dimostrato finora particolare attenzione per le comunità cristiane in Egitto, in particolare per la Chiesa copta. Lo stesso papa copto Tawadros II, ricevuto dal Pontefice romano nel maggio del 2013, ha definito il premier egiziano un “eroe” che ha “salvato” il suo Paese. L’articolo 64 della nuova costituzione approvata quest’anno garantisce la libertà religiosa; inoltre, è prevista una discussione al Parlamento su una legge che dovrebbe diminuire i limiti alla costruzione di chiese. Le Chiese cristiane presenti in Egitto, infine, sono state coinvolte in questi giorni dal Ministero transitorio della giustizia nella messa a punto di un nuovo progetto di legge sullo statuto personale dei cristiani e delle altre minoranze religiose.

Il presidente egiziano è giunto ieri a Roma per un breve viaggio europeo che lo porterà mercoledì anche in Francia. Nella capitale, Al Sisi ha incontrato il presidente della Repubblica Giorgio Napoletano e il premier Matteo Renzi a Palazzo Madama. “Voglio chiedere all’Italia, anche nel suo attuale ruolo di presidente di turno della Ue, di spiegare a tutta l’Europa quanto sta accadendo in Egitto e quanto sia preziosa per tutti la stabilità egiziana”, ha dichiarato Al Sisi in un’intervista al Corriere della Sera alla vigilia del viaggio. “Il messaggio fondamentale riguarda la sicurezza comune, la lotta comune al terrorismo. Perché se non sarà comune, non funzionerà”.

Milena Castigli

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