In vista del nuovo anno, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, il “Primus inter pares” tra i Primati delle Chiese ortodosse, ha deciso di proclamare il 2017 come l'”Anno della Sacralità dell’Infanzia“. L’annuncio è stato dato dallo stesso Patriarca tramite un messaggio diffuso in occasione delle feste natalizie. Bartolomeo, infatti, parte proprio dal mistero dell’Incarnazione, dal Natale, per spiegare questa scelta.
La particolare sollecitudine verso l’infanzia espressa dal Patriarca, infatti, nasce dalla contemplazione del mistero della nascita di Gesù: “La festa del Verbo di Dio, che è diventato un neonato, che le autorità del mondo volevano eliminare, secondo l’evangelista Matteo – si legge nel messaggio -, è per noi un promemoria e un invito ad avere cura dei bambini, a proteggere queste vittime vulnerabili e a rispettare la sacralità dell’infanzia”.
“I bambini e le bambine di oggi – sottolinea il Patriarca – non sono solo vittime delle guerre e delle migrazioni forzate. Ma “sono minacciati anche nei Paesi economicamente sviluppati e politicamente stabili del mondo”, sia per la crisi del matrimonio e della famiglia, sia per tante forme di violenza fisica o spirituale. “L’anima di un bambino – scrive Bartolomeo – viene manipolata attraverso il consumo pesante dei media elettronici, in particolare la televisione e internet”. L’economia consumista “li trasforma fin dalla giovane età in consumatori, mentre la ricerca del piacere fa svanire rapidamente la loro innocenza“.
Nella sua Lettera, il Patriarca ripropone le frasi del Vangelo in cui si concentra l’amore e la predilezione di Gesù per i bambini: “La nostra santissima Chiesa – aggiunge il Patriarca -, propone le parole di nostro Signore: ‘Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli‘, e ‘chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso'”.
Tutto il mistero del Natale, secondo il Patriarca, è sintetizzato nelle parole del Kontakion (un inno festivo tipico delle festività natalizie degli ortodossi): “Un nuovo bambino per noi è nato, Dio prima di tutti i tempi”. Dio si rivela al mondo col “cuore puro e la semplicità di un bambino”. I bambini comprendono verità che sfuggono alle persone sapienti. Nel suo messaggio, il Patriarca cita anche il poeta greco Odisseas Elytis: “Si può costruire Gerusalemme solo coi bambini!”.
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