C'è una unità vera e una finta, che finisce per dividere. Lo ha sottolineato questa mattina Papa Francesco nella consueta omelia durante la Messa a Santa Marta, prendendo spunto dalla preghiera per l'unità di Gesù, riportata dal vangelo di Giovanni, e dalla finta unità del sinedrio raccontata nell'episodio degli Atti che vede protagonista Paolo. Quella di cui parla Cristo è “un’unità di salvezza“, “che fa la Chiesa. Quando noi – ha detto il Papa – nella vita, nella Chiesa o nella società civile, lavoriamo per l’unità” siamo sulla strada tracciata da Gesù. Quella finta è invece l'unità degli accusatori di San Paolo che si presentano come un blocco unico per accusarlo. Ma l'apostolo che, ha detto il S. Padre, era “svelto”, aveva la saggezza umana e quella dello Spirito Santo, butta “la pietra della divisione” e svela i loro disegni, provocando la spaccatura dell'assemblea. Il Papa ha poi fatto riferimento alle strumentalizzazioni del popolo da parte dei “dirigenti”, che è anche una forma di disprezzo “perché lo converti da popolo in massa. È un elemento che si ripete tanto, dai primi tempi fino adesso. Pensiamoci su. La domenica delle Palme è: tutti li acclamano, 'Benedetto sei tu, che vieni in nome del Signore'. Venerdì dopo, la stessa gente grida: 'Crocifiggilo'. Cosa è successo? Gli hanno lavato il cervello, e gli hanno cambiato le cose. E hanno convertito il popolo in massa, che distrugge”.
“Si creano – ha proseguito il Papa – condizione scure” per condannare la persona e poi l’unità si scioglie. Un metodo molto usato anche oggi, nota il Pontefice: “Nella vita civile, nella vita politica, quando si vuole fare un colpo di Stato” i media “incominciano a sparlare della gente, dei dirigenti, e, con la calunnia, la diffamazione, li sporcano”. Poi arriva la giustizia, “li condanna, e alla fine si fa il colpo di Stato”. Poi il Papa ha ripetuto per l'ennesima volta la condanna del chiacchiericcio: “Succede lo stesso nelle nostre comunità parrocchiali per esempio, quando due o tre incominciano a criticare un altro. E incominciano a sparlare di quello… E fanno una unità finta per condannarlo; si sentono sicuri e lo condannano. Lo condannano mentalmente, come atteggiamento; poi si separano e sparlano uno contro l’altro, perché sono divisi. Per questo il chiacchiericcio è un atteggiamento assassino, perché uccide, fa fuori la gente, fa fuori la 'fama' della gente”
“Pensiamo alla grande vocazione alla quale siamo stati chiamati: la unità con Gesù, il Padre. E su questa strada dobbiamo andare, uomini e donne che si uniscano e che sempre cercano di andare avanti sulla strada dell’unità. E non le unità finte, che non hanno sostanza, e che soltanto servono per dare un passo oltre e condannare la gente, e portare avanti interessi che non sono i nostri: interessi del principe di questo mondo, che è la distruzione. Che il Signore – ha concluso il S. Padre – ci dia la grazia di camminare sempre sulla strada della vera unità”.
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