In occasione della festa liturgica di Sant'Andrea, Papa Francesco ha celebrato la messa mattutina a Santa Marta esortando i fedeli cattolici alla vicinanza con la Chiesa di Costantinopoli.
L'omelia del Santo Padre è stata dedicata a sottolineare quanto sia “importante l’annuncio del Vangelo”, ribadire “che Cristo ci ha salvato, che Cristo è morto, risorto per noi”. L'annuncio del Vangelo, infatti, “non è una notizia semplice” ma “la unica grande Buona Notizia”. In cosa consiste quest'annuncio? Il Papa lo ha spiegato così: “Non è un lavoro di pubblicità, fare pubblicità per una persona molto buona, che ha fatto del bene, ha guarito tanta gente, e ci ha insegnato cose belle. No, non è pubblicità”. “Neppure – ha proseguito – è per fare proselitismo. Se qualcuno va a parlare di Gesù Cristo, a predicare Gesù Cristo per fare proselitismo, no, questo non è annuncio di Cristo; questo è un lavoro, di predicatore, retto dalla logica del marketing“. L'evangelizzazione non significa “né proselitismo né pubblicità né marketing; va oltre”.
Proprio nel giorno della festività di Sant'Andrea, Francesco ha parlato della missione di chi “porta avanti l’annuncio di Gesù Cristo” e “lo fa a condizione che metta in gioco la propria vita, il proprio tempo, i propri interessi, la propria carne”. Bergoglio ha fatto ricorso ad un'immagine suggestiva: “Questo viaggio, di andare all’annuncio, rischiando la vita, perché io gioco la mia vita, la mia carne – questo viaggio – ha soltanto il biglietto di andata, non del ritorno. Ritornare è apostasia. Testimonianza vuol dire mettere in gioco la propria vita. Quello che io dico lo faccio”. Il Papa ha poi chiesto ai cristiani di essere coerenti, affermando che provocano “scandalo” quelli che invece si comportano “come pagani, come non credenti”.
In questo consiste la testimonianza, secondo il Papa: nell'avere “coerenza tra la parola e la propria vita“. Ai fedeli, Bergoglio ha indicato in Gesù l'esempio da seguire per questa missione: “Il diavolo – ha detto il Pontefice – ha cercato di convincerlo a prendere un’altra strada, e Lui non ha voluto, ha fatto la volontà del Padre fino alla fine”. E' quanto hanno fatto i martiri: essi, ha detto il Papa, “sono coloro che (dimostrano) che l’annuncio è stato vero. Uomini e donne che hanno dato la vita, gli apostoli hanno dato la vita, con il sangue; ma anche tanti uomini e donne nascosti nella nostra società e nelle nostre famiglie, che danno testimonianza tutti i giorni, in silenzio, di Gesù Cristo, ma con la propria vita, con quella coerenza di fare quello che dicono”. Francesco ha concluso, ricordando che “l’annuncio sarà fruttuoso” solo se si vive “in armonia con quello che predichiamo”. La mancanza di coerenza, invece, provoca scandalo e fa “tanto male al popolo di Dio”.
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