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Il Papa: “Il buon discepolo è quello della mitezza”

Il Messia non ha bisogno di essere purificato; è Lui invece che purifica“. Ecco perché, come ricorda Papa Francesco nella riflessione dell'Angelus domenicale, la decisione di Gesù di lasciarsi battezzare da Giovanni Battista sorprende: “Dio è il è il Santo, le sue vie non sono le nostre, e Gesù è la Via di Dio, una via imprevedibile. Ricordiamo che Dio è il Dio delle sorprese”. La “distanza abissale” che Giovanni evidenzia fra lui e Gesù si inserisce nel fatto che il Figlio di Dio “è venuto per colmare questa distanza fra l’uomo e Dio. Se Gesù è tutto dalla parte di Dio, è anche tutto dalla parte dell’uomo, e riunisce ciò che era diviso”. E il Messia chiede di essere battezzato “perché si compia ogni giustizia, si realizzi il disegno del Padre che passa attraverso la via dell’obbedienza filiale e della solidarietà con l’uomo fragile e peccatore. È la via dell’umiltà e della piena vicinanza di Dio ai suoi figli”.

Il buon discepolo

Isaia profetizzò l'atteggiamento della mitezza con cui il Servo di Dio avrebbe realizzato la giustizia: “L’atteggiamento della semplicità, del rispetto, della moderazione e del nascondimento, richiesto anche oggi ai discepoli del Signore. Quanti – è triste dirlo – quanti discepoli del Signore si pavoneggiano di essere discepoli del Signore. Non è un buon discepolo quello che si pavoneggia. Il buon discepolo è quello umile, mite, quello che fa il bene senza farsi vedere. Nell’azione missionaria, la comunità cristiana è chiamata ad andare incontro agli altri sempre proponendo e non imponendo, dando testimonianza, condividendo la vita concreta della gente“. Nella festa del Battesimo, ha spiegato il Santo Padre, “riscopriamo il nostro Battesimo. Come Gesù è il Figlio amato del Padre, anche noi rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo sappiamo di essere figli amati – il Padre ci ama tutti! –, oggetto del compiacimento di Dio, fratelli di tanti altri fratelli, investiti di una grande missione per testimoniare e annunziare a tutti gli uomini l’amore sconfinato del Padre”.

Festeggiare nel cuore

E la celebrazione del Battesimo di Gesù ci spinge a ricordare il nostro: “Anche noi siamo rinati nel Battesimo. Nel Battesimo è venuto lo Spirito Santo per rimanere in noi. Per questo è importante sapere qual è la data del mio Battesimo. Noi sappiamo qual è la data della nostra nascita, ma non sempre sappiamo qual è la data del nostro Battesimo. Sicuramente qualcuno di voi non lo sa… Un compito da fare a casa. Quando tornerete domandate: quando sono stata battezzata? Quando sono stato battezzato? E festeggiare nel cuore la data del battesimo ogni anno. Fatelo. È anche un dovere di giustizia verso il Signore che è stato tanto buono con noi“.

DM

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