Lo Spirito Santo è la fonte della santità, che non è privilegio di pochi, ma vocazione di tutti”. E' su questo tema che Papa Francesco incentra il Regina Coeli di Pentecoste, la solennità che conclude il Tempo Pasquale. Sulla falsa riga della sua ultima esortazione apostolica, “Gaudete et exultate“, il Pontefice analizza gli aspetti principali dell'essere santi, ovvero testimoni fedeli di Cristo e del suo Vangelo: Attraverso i sacramenti, ricorda il Santo Padre, tutti sono chiamati a partecipare alla “vita divina”, donata agli uomini proprio dallo Spirito Santo.
Al termine della preghiera mariana, Papa Francesco annuncia anche la convocazione di un nuovo Concistoro, fissato per il 29 giugno, per la creazione di 14 nuovi cardinali. A ricevere la porpora, tra gli altri, saranno mons. Vincenzo De Donatis, Vicario generale della Diocesi di Roma, mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, e mons. Konrad Krajewski, a capo dell'elemosineria vaticana. Con loro, diventeranno “principi della Chiesa” anche Sua Beatitudine Louis Raphael Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei; l'arcivescovo Luis Ladaria, prefetto della Congragazione della Fede; l'arcivescovo Joseph Coutts di Karachi; il vescovo Antonio dos Santos Marto, di Fatima; l'arcivescovo Pedro Barreto di Huancayo; l'arcivescovo Desirè Tsarahazana, di Tamatave; l'arcivescovo Giuseppe Petrocchi dell'Aquila; l'arcivescovo Thomas Aquino Manyo Maeda, di Osaka. Il Pontefice creerà cardinali anche l'arcivesovo Segio Obeso Rivera, emerito Xarapa; l'arcivescovo Toribio Ticona Porco, della prelatura di Corocoro, in Colombia; il padre claretiano Aquilino Bocos Merino, per i loro meriti nel servizio alla Chiesa. Dei nuovi cardinali, undici sono elettori, ovvero potranno votare nell'eventualità di un Conclave.
La Pentecoste, ricorda infine Francesco, “ci porta col cuore a Gerusalemme. Ieri sera sono stato spiritualmente unito alla veglia di preghiera per la pace che ha avuto luogo in quella Città, santa per ebrei, cristiani e musulmani”. E, dopo l'appello per la pace a Gaza, recitato durante la Messa di Pentecoste, affinché cessino le violenze: “Continuiamo a invocare lo Spirito Santo perché susciti volontà e gesti di dialogo e di riconciliazione in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente“. Quindi, il suo tradizionale saluto: “A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”
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