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Il Papa a sorpresa a cena con 280 poveri

Festa solidale ieri in Vaticano, dove il neo-cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, ha voluto festeggiare la porpora ricevuta nel Concistoro del 28 giugno scorso invitando a cena circa 280 poveri.

L’arrivo del Papa a sorpresa

A sorpresa è arrivato anche Papa Francesco che si è accomodato su una sedia rimasta libera nell’ultimo tavolo della mensa usata dai dipendenti vaticani. Neanche il neo-porporato sapeva del suo arrivo. “Sono venuto per i poveri, non per te”, ha detto sorridendo il Papa a don Corrado, che chiede di essere chiamato ancora così, nonostante la berretta rossa. Francesco ha condiviso la cena ed è rimasto circa due ore parlando con i presenti in modo molto familiare e ascoltando le loro storie, spesso di sofferenza ma anche di speranza.

Il racconto del volontario di S. Egidio

“E’ stata una visita di calore un po’ speciale – ha raccontato Carlo Santoro della Comunità di Sant'Egidio, uno dei sessanta volontari presenti per servire la cena ai poveri – perché era un pranzo di un neo-cardinale con i poveri. Con grande sorpresa di tutti è arrivato il Santo Padre. Pensavamo che fosse un semplice saluto e che sarebbe andato via durante la cena. Invece, improvvisamente, don Konrad mi ha detto di fare posto vicino a me e ha fatto sedere il Papa. Il Papa ha salutato tutti con grande affetto. Al nostro tavolo erano seduti diversi rifugiati siriani arrivati con i nostri corridoi umanitari; uno di loro era venuto da Lesbo sull’aereo del Papa; quindi, in maniera anche abbastanza inaspettata si è ritrovato a parlare di nuovo con il Papa e gli ha fatto sapere che ora si è integrato e lavora”.

Dialogo con i rifugiati

“Il Papa – racconta il volontario di S. Egidio ripreso da Vatican News – ha detto che in questi mesi diverse volte ha incontrato dei rifugiati che venivano dai campi profughi del Libano ed era colpito dal fatto che i primi a parlare italiano fossero i bambini. Come lui ripete spesso, ha detto che l’integrazione è una cosa fondamentale, perché non basta accogliere: il problema è quando non c’è l’integrazione e manca il lavoro, perché questo non dà prospettive. Al nostro tavolo c’era poi un altro rifugiato che gli ha raccontato di come è arrivato in Italia: un viaggio di undici mesi, anche attraverso il deserto, un viaggio decisamente pieno di pericoli e insidie. È arrivato qui in Italia da qualche anno e anche lui si è integrato. Un altro amico del Senegal, un musulmano, gli ha detto che è la terza volta che incontra a pranzo un Papa. Gli ha detto che era stato a pranzo sia con San Giovanni Paolo II che con Papa Benedetto, e questa era la terza volta. Allora Papa Francesco gli ha detto: fai collezioni di Papi!”

Europa sull’orlo del suicidio

Il volontario di S. Egidio spiega che queste persone “si sentono aiutate, si sentono comprese, in una situazione che è oggettivamente difficile in Europa. Io penso soprattutto agli stranieri, ai rifugiati. Sentono che spesso l’atmosfera non è favorevole a loro. Il Papa ha ripetuto che l’Europa è sull’orlo del suicidio perché il fatto di non accettare immigrati e di non fare figli non dà prospettive per il futuro del continente. Questa è una cosa molto preoccupante e la stessa cosa si registra anche in altre parti del mondo e, in particolare, faceva l’esempio degli Stati Uniti”.

A cena con ex detenuti

“Il Papa – ha raccontato Santoro – ha parlato anche con alcuni ex-detenuti, ripetendo una cosa che dice spesso: ‘Ma perché non io?’. Il Papa si identifica molto con chi è povero e soprattutto con chi è detenuto. Effettivamente, insieme al Papa, ognuno di noi potrebbe dire: ‘Potevo essere povero anche io’. Quando gli abbiamo raccontato la storia di un senza dimora, alcolista, lui ha detto: ‘L’alcol potrebbe colpire chiunque di noi perché si tratta di un male che ti rapisce, un male che non ti lascia, è un male da cui si può uscire solo insieme agli altri’. Il problema nostro, anche come Chiesa, è aiutare le persone ad uscire da situazioni difficili e farlo insieme”.

Preoccupato per i bimbi separati dai genitori in Texas

“Ha colpito molto il Papa la presenza dei bambini. C'era in particolare una bambina rifugiata siriana nata a Roma qualche mese fa e che ieri ha ricevuto il Battesimo: il Papa l’ha benedetta. La presenza dei bambini era molto visibile e gioiosa attorno al Santo Padre. Il Papa, tra l’altro, ci ha detto che era molto colpito della questione dei bambini tolti alle madri in Texas”. 

“La cena – ha concluso Santoro – si è svolta in un clima familiare, di grande festa e di gioia. Ieri c’era un nostro amico, con un barbone lunghissimo, che ha fatto la foto insieme a don Konrad e al Papa e don Konrad gli ha messo uno zucchetto rosso in testa. E’ stata una grande festa”.

 

Milena Castigli

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