Chiesa Cattolica

Don Caspoli (Terra Santa): “Giustificare il terrorismo di Hamas è inaccettabile”

Nulla può giustificare la barbarie terrorista di Hamas. “Capisco e conosco l’esasperazione del popolo palestinese. Ma l’attacco di Hamas a Israele non si può giustificare in nessuna maniera”. Don Alessandro Caspoli è un sacerdote della diocesi di Bologna in servizio in Terra Santa, è tornato in Italia dopo l’attacco di Hamas ad Israele. Negli occhi continua ad avere “le immagini terrificanti di massacro che circolavano anche sui social” a poche ore dall’attacco. “Con i francescani di Terra Santa – racconta il sacerdote all’Adnkronos– vado a Gerusalemme periodicamente. Ero là dal 2 ottobre. Sabato mattina mi sono svegliato col suono delle sirene. Si sentivano parecchie sirene e scoppi della contraerea che contrastava i missili che arrivavano da Gaza. Ho provato ad uscire nella città vecchia di Gerusalemme: il deserto. C’erano il timore e la paura da parte degli ebrei che erano rintanati in casa per paura dei missili che arrivavano. E nella parte araba tutti chiusi in casa per paura delle ritorsioni degli israeliani. In molti luoghi dove vivono i palestinesi si è festeggiato l’attacco di Hamas. Poi quando si è vista l’entità dell’attacco hanno smesso di festeggiare“.

Hamas ingiustificabile

Prosegue don Caspoli: “Ho parlato con amici ebrei. Mi hanno mostrato le immagini terrificanti di massacro che circolavano anche sui social. Scene di massacro, di morte orripilanti”. Il sacerdote è tornato in Italia con un volo civile: “In aeroporto a Tel Aviv è scattato l’allarme. E ci siamo tutti riparati nei rifugi. Finché l’aereo non si è staccato da terra ed è arrivato in alto mare c’è stato un lungo momento di silenzio. Sul volo anche un gruppo di archeologi della Sapienza. Stanno facendo scavi a Betlemme dentro al Santo Sepolcro. E hanno deciso di tornare”. In Terra Santa, come racconta don Caspoli, è rimasto ancora qualche pellegrino che non è riuscito a ripartire: “Nei santuari di Terra Santa i francescani ricevono quei pochi pellegrini che ancora non sono riusciti a partire e pregano per la pace. Il dramma è che è sparito qualsiasi tipo di dialogo. Ed è rimasta la reazione di un Paese colpito in maniera così dura. Giustificare Hamas è inaccettabile. Poi capisco e conosco l’esasperazione del popolo palestinese ma l’attacco non si può giustificare in nessuna maniera“.
Giacomo Galeazzi

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