Rispetto dell’ambiente, lotta alla droga, alla corruzione e all’aborto. Ma anche focus su migranti e dialogo interreligioso. Questi alcuni dei temi che oltre 2 mila giovani di 22 paesi stanno affrontando nella settima Giornata della Gioventù Asiatica, in corso in Indonesia. All’Asia Youth Day, riporta l’agenzia Fides, hanno preso parte anche 160 giovani musulmani che hanno seguito tutte le attività e condiviso con entusiasmo lo spirito di fratellanza che si respira al Jogja Expo Center, il grande centro-convegni messo a disposizione gratuitamente dal governo locale di Yogyakarta, provincia indonesiana guidata dal Sultano Hamengku Buwono X.
Nei giorni scorsi i giovani hanno visitato diversi luoghi della città (chiese, scuole, comunità) partecipando ad attività di incontro, ascolto e dibattito, preghiera, performance musicali di vario genere: tutte iniziative pensate nell’ottica di fare crescere nei giovani la consapevolezza del loro ruolo di protagonisti attivi nel costruire il bene comune e l’armonia nelle società in cui sono inseriti.
La kermesse è stata anche l’occasione per far conoscere la gioventù cattolica asiatica ai giovani musulmani indonesiani: “Questo incontro rafforza i legami di comprensione, dialogo, tolleranza, tra i giovani di religioni diverse: tolleranza non significa restare in silenzio e sopportarsi a vicenda, bensì ma coinvolgersi in una feconda relazione personale che implica scambio, dialogo, autentica amicizia, lavoro in comune, crescita nella fiducia e nella stima reciproca; significa coinvolgersi in una relazione interazione”, ha spiegato a Fides Rifqi Fairuz, principale rappresentante dei giovani musulmani presenti, parte del “National Gusdurian Network”, movimento che in Indonesia si ispira al leader Abdurrahman Wahid, detto “Gus Dur”.
Non sono mancati alla “Gmg asiatica” (come viene chiamata, dato che l’evento è ispirato dalla Giornata Mondiale della Gioventù) momenti di intensa preghiera, come l’Adorazione eucaristica, la celebrazione del Sacramento della riconciliazione, la preghiera meditativa in stile Taizè.Il Vescovo filippino Joel Baylon, che guida lo “Youth desk” nella Federazione della Conferenze episcopali dell’Asia, parlando questa mattina all’intera assemblea dei giovani partecipanti, ha rimarcato la realtà e le sfide dei giovani in Asia oggi.
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