Se i rapporti tra la Cina e la S. Sede sono ancora lontani da una completa normalizzazione, una delle strade privilegiate per eliminare gli ostacoli (grandi) che ancora esistono è senza dubbio quella della cosiddetta “diplomazia culturale”. Ci sono ad esempio contatti per prestiti di opere d’arte dei Musei Vaticani al colosso asiatico. Ora si profila un nuovo passo: il China Culture Industrial Investment Fund, dipendente dal Ministero delle Finanze di Pechino, che ha come compito specifico quello di promuovere e divulgare la cultura tradizionale cinese, donerà il 31 maggio al Santo Padre, a nome del popolo cinese, due dipinti dell’artista cinese Zhang Yan.
Il China Culture Industrial Investment Fund (CCIIF) è un “equity investment fund” ad ampio raggio d’azione, istituito nel 2011 dal Governo cinese con la sottoscrizione di importanti imprese culturali di proprietà statale, grandi aziende di Stato e delle maggiori istituzioni finanziarie, sulla base del Piano di Promozione dell’Industria culturale cinese risalente al 2009. Lo scopo del CCIIF è quello di supportare e promuovere l’integrazione della cultura e del business, nonché di diffondere la cultura tradizionale cinese nel mondo. Opera quale investitore strategico in vari settori della cultura, tra cui quelli della TV e dei media, produzioni cinematografiche, stampa e distribuzione editoriale, turismo, eventi culturali, allestimenti museali ed esibizioni artistiche, arti visive e di intrattenimento, ecc. Il segretario generale è Zhu Jiancheng, che ha svolto una vasta e approfondita attività di comunicazione culturale e di cooperazione con vari capi di Stato, tra cui il presidente di Israele Shimon Peres, il primo ministro australiano Kevin Rudd, il principe cambogiano Chea Sim, il principe olandese di Oranje, nonché le organizzazioni internazionali tra cui UNIDO, la World Green Design Organization (WGDO) e il World Cities Culture Forum. Il fondo vanta risorse per 20 miliardi di yuan.
Nato nel 1963 nella provincia di Sichuan, il maestro Zhang Yan ha aperto un dialogo culturale egualitario e profondo tra le civiltà orientali e occidentali, un dialogo che mostra che i veri maestri culturali sono pensatori dedicati alla riflessione sui quesiti più profonda su cui l’umanità intera si interroga. Nell’apprezzare i suoi dipinti ad olio, non si può fare a meno di abbandonarsi alla meraviglia, immergendosi nel senso di illuminazione culturale evocata da un artista del suo calibro. Le sue opere contribuiscono anche ad offrire un profondo spirito culturale per il rilancio della pittura a olio occidentale, e prevedono un’attenzione particolare sulle domande decisive che l’uomo deve affrontare, ampliando così lo spazio della creazione artistica.
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