Conversione vietata per legge nello stato del Karnataka. I cristiani si oppongono al progetto di legge anti-conversione che li prende di mira in India meridionale. Al via la campagna di sensibilizzazione con numerose manifestazioni pubbliche. Tra le associazioni promotrici, lo United Christian Forum of Karnataka. Ad essere apertamente criticato è il primo ministro del Karnataka, Basavaraj Bommai. Esponente del partito nazionalista “Bharatiya Janata Party” (BJP).
A rilanciare l’allarme all’agenzia missionaria vaticana “Fides” è monsignor Peter Machado. Afferma l’arcivescovo cattolico di Bangalor: “La legge anti-conversione è una violazione dei diritti fondamentali della Costituzione indiana. Anche il padre costituente B.R. Ambedkar si era convertito al buddismo. Senza il permesso dello stato. La Legge anti-conversione è una vergogna. Per la convivenza. E per il pluralismo della nazione indiana. E’ una legge pericolosa che potrebbe innescare la violenza inter-comunitaria”.
I cristiani criticano anche il procedimento frettoloso scelto dal governo. Le autorità del Karnataka si sono mosse in assenza di una discussione pubblica. Su temi cruciali. Legati alla democrazia. Allo stato di diritto. Alle libertà fondamentali. L’intera comunità cristiana in Karnataka si oppone alla proposta del disegno di legge anti-conversione. E contesta la necessità di tale nuovo provvedimento. Dato che esistono leggi e direttive già sufficienti per monitorare qualsiasi abuso.
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