Di fronte all’impennata dei contagi Covid delle ultime settimane, dalla Conferenza episcopale italiana arrivano alle diocesi le nuove misure per fronteggiare la pandemia. Dall’utilizzo delle mascherine Fpf2 alla sospensione della partecipazione al catechismo dei ragazzi in “sorveglianza con testing“. “Purtroppo, la pandemia non accenna a finire e proprio in questi giorni il numero dei contagi continua a salire”- scrive in premessa la segreteria generale della Cei -“consci della situazione generale, raccomandiamo a tutti prudenza, senso di responsabilità e rispetto delle indicazioni utili a contenere l’epidemia”.
Per i ragazzi in “sorveglianza con testing”, a seguito di contatto stretto in ambito scolastico, è sospesa la partecipazione al catechismo, pur risultando negativo al primo test, fino all’esito negativo del secondo test da effettuarsi cinque giorni dopo il primo. Per gli operatori, catechisti, animatori ed educatori, si raccomanda di indossare la mascherina Ffp2, indicazione estesa anche ai partecipanti alla catechesi. “Può essere opportuno – suggerisce la Cei – che le parrocchie tengano alcune mascherine Ffp2″.
A proposito dei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie, si ricorda che che l’uso di mascherine Ffp2 è obbligatorio per legge per alcune situazioni. “Si consiglia l’utilizzo anche per tutte le attività organizzate da enti ecclesiastici“.
“Ricordiamo – scrive la segreteria generale della Cei – che, a partire dal giorno 8 gennaio 2022, è stato introdotto l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni“. Anche il personale delle Facoltà Teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose nonché i docenti dei corsi curriculari nei Seminari sono tenuti a possedere il Green Pass rafforzato a partire dal 1° febbraio 2022.
Per partecipare alla messa non è richiesto il Green Pass, resta comunque in vigore quanto previsto dal Protocollo Cei-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico scientifico. Cioè indossare le mascherine, mantenere il distanziamento tra i banchi, lasciare le acquasantiere vuote e non stringersi la mano nello scambio della pace. “Occorre rispettare accuratamente – ribadiscono i vescovi – quanto previsto, in particolar modo: siano tenute scrupolosamente le distanze prescritte; sia messo a disposizione il gel igienizzante; siano igienizzate tutte le superfici (panche, sedie, maniglie) dopo ogni celebrazione. Circa le mascherine, il Protocollo non specifica la tipologia, se chirurgica o Ffps; certamente quest’ultima ha un elevato potere filtrante e viene raccomandata”.
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