Chiesa Cattolica

Carpi, la riscoperta del patrimonio campanario

Il Museo Diocesano di Carpi riscopre il “Patrimonio Campanario”. L’obiettivo è illustrare e conoscere campane e campanili. Oltreché l’arte del suono. In collaborazione con la Soprintendenza e l’Associazione Campanari Modenesi.  Lo scopo dell’associazione è mantenere viva, far conoscere e apprezzare l’arte campanaria. Rendendo un servizio anche a diverse parrocchie per rendere più solenni le feste religiose. A collaborare sono il vicario della diocesi, monsignor Ermenegildo Manicardi e Andrea Beltrami, direttore del Museo Diocesano. L’iniziativa di valorizzazione si avvale, inoltre, del contributo dall’architetto Sandra Losi, direttore Ufficio Patrimonio della diocesi di Carpi.

Forum a Carpi

Tra i temi “Campane e campanili del territorio modenese”. Con il Maestro Davide Zanasi dell’Unione Campanari Modenesi “Alberto Corni” APS. “L’intesa operativa per la tutela e valorizzazione del patrimonio campanario storico”. Con l’architetto Keoma Ambrogio di SABAP BO-FE-MO-RE. “Recupero e valorizzazione del patrimonio campanario”, a cura dell’Unione Campanari Modenesi. Come pure “Ascoltare il suono delle campane, riscopriamo il significato”. L’iniziativa rientra nella “Settimana Nazionale di Valorizzazione dei Beni Culturali Ecclesiastici” (15-21 maggio), promossa dalla Conferenza episcopale italiana.

Concerto di campane

Il pomeriggio di sabato 20 maggio, dalle 16, un concerto di campane accompagnerà le celebrazioni liturgiche del Santo Patrono. Con la collocazione della struttura mobile dei campanari sul sagrato del Duomo. Sempre sabato 20 maggio le campane della Sagra accompagneranno altri momenti della giornata. L’unione Campanari Modenesi “Alberto Corni” è stata fondata ufficialmente nel 1969. Per volere di alcuni campanari facenti parte di un gruppo denominato “San Bartolomeo di Modena”. Guidato dai fratelli Corni, figli di Alberto Corni, dal quale presa preso il nome l’Associazione, maestro di diversi campanari modenesi. All’inizio l’Associazione comprendeva solo campanari modenesi. Poi si è allargata a tutta la provincia, compreso il comune di Castelfranco Emilia appartenente alla diocesi di Bologna.

Giacomo Galeazzi

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