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BERGOGLIO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA ARGENTINA: “NON ESISTE TEOLOGIA SENZA PASTORALE”

In occasione del centenario della Facoltà di teologia cattolica dell’Università Cattolica Argentina, il Santo Padre ha inviato un video messaggio che ha dato inizio alle tra giorni di lavori durante il Congresso Internazionale di Teologia a Buenos Aires. Nel suo intervento il Pontefice ha sottolineato l’importanza della memoria delle origini per poter affrontare con dinamismo le sfide del quotidiano, gioiosi nell’amore di Cristo.

Il teologo è principalmente figlio del suo popolo che “incontra le persone, le storie”, conosce “la tradizione”. “E’ l’uomo che impara ad apprezzare quello ha ricevuto come un segno della presenza di Dio”. Il teologo, ha proseguito, “è un credente che ha esperienza di Gesù Cristo, e ha scoperto che senza di lui non può vivere. E’ un profeta perché riflettendo la tradizione che ha ricevuto dalla Chiesa”, “mantiene viva la consapevolezza del passato”, creando l’invito al futuro in cui Gesù sconfigge l’autoreferenzialità e la mancanza di “speranza”.

A proposito Francesco spiega come la preghiera svolga un ruolo fondamentale in quanto si presenta come la via che unisce “passato e presente ed infine presente e futuro”. Compito della teologia è quello di recuperare “la memoria del passaggio di Dio” nella “vita della Chiesa”, per sconfiggere divisioni e tradizioni.

Non può esistere una “Chiesa particolare isolata” che abbia la pretesa di “essere proprietaria e unica interprete della realtà e dell’azione dello Spirito”, così come non può esserci una Chiesa universale che “ignora” o “rinnega” la realtà locale. La tradizione della Chiesa è definita come “fiume vivo” che risalendo alle origini si proietta verso il futuro irrigando terre diverse e “alimentando” varie aree geografiche del mondo. E’ così che si “continua ad incarnare il Vangelo in ogni angolo” del pianeta “in modo sempre nuovo”.

La teologia, secondo Papa Francesco,  ha un altro compito: quello di discernere e riflettere su cosa significhi essere un cristiano oggi. Guardando alle sfide di questi anni e pensando al multiculturalismo, al relativismo e globalizzazione che rischiano di “minimizzare” la dignità dell’uomo, ha ricordato come la via del Vangelo continui ad essere presente per “placare la sete del popolo” permettendo di allontanare due grandi tentazioni: quella che condanna ogni cosa rifugiandosi “nel conservatorismo o nel fondamentalismo” e quella che consacra tutte le novità, tutto ciò che ha un “nuovo gusto”, relativizzando “la saggezza”.

Concludendo il Papa ha ribadito come lo studio della teologia e della dottrina non possa esistere senza una “pastorale”, e ne sono testimonianza i padri della Chiesa come “Ireneo, Agostino, Basilio o Ambrogio” i quali sono stati grandi teologi perché grandi pastori.

Autore Ospite

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