È Esther Abimiku Ibanga, nigeriana, pastora protestante e fondatrice del “Women Without Walls Initiative” (donne senza muri), la vincitrice della 32/a edizione del Premio Niwano per la pace: sarà premiata a Tokyo, il 14 marzo. Ibanga ha fondato il WOWWI nel 2010, con il tentativo di fermare gli assassini insensati di donne e bambini nello stato nigeriano di Plateau: immediatamente è diventato una forte coalizione di gruppi di donne che aldilà di divisioni etniche e soprattutto religiose sono unite da un unico fine, e inoltre grazie ad esso hanno la possibilità di levare le proprie voci nella richiesta di pace nelle regioni della Nigeria, dove sono attivi anche i terroristi di Boko Haram.
Questa è la prima organizzazione che abbia nel suo gruppo dirigente donne di ogni gruppo tribale, incluse leader cristiane e musulmane. La fondazione ha come ideale quello di sviluppare un approccio creativo e non violento difronte alla risoluzione dei conflitti per la trasformazione della Nigeria attraverso le donne, e inoltre mostrarne il ruolo fondamentale per l’edificazione della pace: essendo anche madri, esse sono le prime educatrici del genere umano, e devono sfruttare in funzione della pace la loro “influenza” sugli uomini, già in famiglia. La fondatrice ha intrapreso iniziative per incrementare questo ruolo anche attraverso l’acquisizione di competenze e micro finanza, marce di protesta e chiedendo ai responsabili governativi e politici di affrontare la questione del maltrattamento e dell’abuso del sesso più debole. Inoltre Ibanga ha avuto l’audacia per la prima volta, di introdurre i “dialoghi comunitari con la polizia” per diminuire le distanze e incrementare la fiducia tra le comunità e la polizia, al fine di ostacolare il terrorismo; infine ha anche presentato alle Nazioni Unite un documento dal titolo: “Prevenire e affrontare la violenza e le atrocità criminali contro le minoranze”.
Il Comitato di selezione internazionale e la Niwano Peace Foundation sottolineano che l’ azione della WOWWI “ha non solo avuto effetto sulla vita di migliaia di persone, ma ha fondato e diretto una organizzazione che ne tocca migliaia di altre”. Il Niwano ha lo scopo «di incoraggiare individui e organizzazioni che hanno contribuito in maniera significativa alla cooperazione interreligiosa, in tal modo promuovendo la causa della pace nel mondo»: il premio prende il nome dal fondatore e primo presidente della organizzazione laica buddista Rissho Kosei-kai, Nikko Niwano che dedicò più di metà della sua vita a promuovere la pace nel mondo, specialmente attraverso il dialogo tra le fedi.
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