“Nella Chiesa ogni presidenza proviene dalla carità, deve esercitarsi nella carità e ha come fine la carità”. Sono le parole di Papa Francesco durante il Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 20 nuovi cardinali nella Basilica di San Pietro. Alla celebrazione era presente anche il Papa emerito Benedetto XVI. “Quella cardinalizia – ha esordito il vescovo di Roma nell’omelia – è certamente una dignità, ma non è onorifica”. Il Pontefice ha poi meditato sull’“inno alla carità” di San Paolo indicandolo come “parola-guida” per il ministero cardinalizio.
“Quanto più si allarga la responsabilità nel servizio alla Chiesa – ha affermato – tanto più deve allargarsi il cuore, dilatarsi secondo la misura del cuore di Cristo”. “Benevolenza – ha spiegato – è l’intenzione ferma e costante di volere il bene sempre e per tutti, anche per quelli che non ci vogliono bene”. Ha sottolineato poi che “le dignità ecclesiastiche non sono immuni” dalle tentazioni dell’invidia e dell’orgoglio. La carità, ha soggiunto, “ti de-centra e ti pone nel vero centro che è solo Cristo. Allora sì, puoi essere una persona rispettosa e attenta al bene degli altri”. Secondo il successore di Pietro “non è accettabile nell’uomo di Chiesa” il rancore, l’ira “trattenuta, ‘covata’ dentro, che ti porta a tenere conto dei mali che ricevi”.
“Chi è chiamato nella Chiesa al servizio del governo – ha evidenziato – deve avere un forte senso della giustizia, così che qualunque ingiustizia gli risulti inaccettabile, anche quella potesse essere vantaggiosa per lui o per la Chiesa”. Infine ha indicato come il versetto della carità, che “tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”, contenga un vero e proprio programma di vita spirituale e pastorale: “L’amore di Cristo, riversato nei nostri cuori dallo Spirito Santo, ci permette di vivere così, di essere così: persone capaci di perdonare sempre; di dare sempre fiducia, perché piene di fede in Dio; capaci di infondere sempre speranza, perché piene di speranza in Dio; persone che sanno sopportare con pazienza ogni situazione e ogni fratello e sorella, in unione con Gesù, che ha sopportato con amore il peso di tutti i nostri peccati”.
Conclusa l’omelia il Pontefice ha letto la formula di creazione e ha proclamato solennemente i nomi dei nuovi cardinali, annunciandone l’ordine presbiterale o diaconale. Poi i porporati si sono inginocchiati dinanzi al Papa che ha imposto loro lo zucchetto e la berretta cardinalizia, ha consegnato l’anello assegnando a ciascuno una chiesa di Roma. Al termine del rito Francesco ha tenuto un Concistoro ordinario pubblico per la Canonizzazione di tre beate.
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