Non solo i farmaci, per sedare i bambini che soffrono del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), dalla Germania giunge un nuovo e controverso metodo. Si tratta di un giubotto che può pesare dagli 1,2 ai 6 chilogrammi, imbottito di sabbia, da far indossare ai piccoli studenti per impedir loro di potersi alzare e muovere facilmente.
La strana “armatura” (che costa tra i 140 e i 170 euro) è stata adottata da 200 scuole in tutto il Paese, che si dicono soddisfatte per avere ottenuto un cambiamento notevole nel comportamento dei bambini. “I bambini amano indossarle e nessuno è costretto a farlo contro il suo volere”, ha dichiarato al Guardian Gehild de Wall, a capo dell'unità per l'inclusione della scuola Grumbrechtstrasse ad Amburgo, tra i pioneri nel suo utilizzo. Egli garantisce che il giubotto viene indossato solo se il bambino è accondiscendente e per un massimo di 30 minuti.
Non altrettanta soddisfazione è stata però espressa da genitori, educatori e psicologi. La trovata ha infatti generato un vespaio di polemiche. Molti genitori hanno protestato definendo questo deterrente da indossare una “tortura”. La definisce una misura “eticamente discutibile” Michael Schlte-Markwort, direttore del reparto di psichiatria infantile nella clinica universitaria di Amburgo. Egli ha detto al Guardian: “Sarebbe necessario concentrarsi di più sul problema di ogni singolo bambino, piuttosto che cercare un rimedio per cambiare il comportamento in modo che si adegui a quello della classe”.
Il tema del deficit di attenzione e iperattività (Adhd) suscita polemiche a prescindere da questa novità introdotta in Germania. Esiste un circuito di persone ed organizzazioni che sostiene che la diffusione di farmaci per sedare bambini sia tutt'altro che proficua nei loro confronti. Inoltre, nell'estate 2014 uno studio del National Centre for Register-Based Research dell'università danese di Aarhus, pubblicato nel Journal of Child and Adolescent Psychopharmacology, ha notato una correlazione tra l'assunzione di determinati farmaci e i problemi cardiovascolari.
“I ricercatori – si legge sul sito Nostro Figlio – hanno seguito più di 700mila bambini nati in Danimarca tra il 1990 e il 1999, di questi, 8.300 avevano avuto una diagnosi di Adhd e, è stato riscontrato, presentavano eventi legati a patologie cardiovascolare con una probabilità circa 2,3 volte più alta rispetto agli altri“.
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