Roma, vigili malati a Capodanno. Il governo attacca: “Faremo un’inchiesta”

A Roma la  notte di San Silvestro 8 vigili su 10 erano assenti per malattia, un vero e proprio codice rosso che non è passato inosservato all’Ispettorato del dipartimento della Funzione Pubblica che ora indaga sulla vicenda. Sugli oltre mille agenti che si erano resi disponibili per il servizio del 31 dicembre, solo 165 sono stati effettivamente reperibili. “Premiare le eccellenze che ci sono e punire i responsabili” ha commentato Marianna Madia, ministro della Pubblica Amministrazione.

Il fatto avviene dopo numerose polemiche dei vigili con il Comune a causa dei turni di rotazione lavorativa e per il salario accessorio, motivo per cui nei giorni scorsi gli agenti avevano convocato un’assemblea sindacale a ridosso della mezzanotte, successivamente scoperta e bloccata dalle autorità. Renzi promette via Twitter di “cambiare le regole del pubblico impiego”.

L’autorità di garanzia per gli scioperi dichiara di valutare seriamente quanto accaduto: “non è accettabile che a subire gli effetti della protesta siano i cittadini utenti”. Il primo cittadino Ignazio Marino ha commentato il caso su facebook: “chi ha provato con assenze ingiustificate e ingiustificabili a far saltare tutto ne deve rendere conto. Stiamo facendo tutte le verifiche per accertare le responsabilità”.

Luigi Nieri assicura l’avvio di un’indagine interna che “in tempi rapidi si avranno dei risultati, in base a questi si deciderà se interessare la magistratura”. In difesa degli agenti è intervenuto Franco Cirulli il quale ha spiegato: “La maggior parte hanno donato il sangue e, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro degli enti locali, erano esentati dal servizio. Chi ha bisogno di sangue ne ha bisogno sempre, anche la notte di capodanno e di natale”.

“Le divergenze sorte nelle ultime settimane o mesi, sul fronte della rotazione degli agenti o sulla definizione del salario accessorio – ha sottolineato Raffaele Clemente, comandante dei vigili di Roma – non dovrebbero essere prese a pretesto per venir meno alla propria professionalità e ai propri doveri”.