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L'ultima frontiera del parcheggio selvaggio

Alzi la mano chi nel corso della sua vita da conducente di auto non ha mai parcheggiato in una maniera poco ortodossa. Magari ostruendo in parte se non in tutto il marciapiede, oppure dando qualche piccola “bottarella” alla vettura dietro pur di entrare, senza dimenticare coloro i quali non vedono il più classico dei divieti di sosta. Eppure ieri all'isola d'Elba (Livorno) è stata toccata una delle “vette” più alte nella storia dei parcheggi da antologia.

Il caso

Ha posteggiato l'auto in una zona non consentita su un molo del porto di Portoferraio all'isola d'Elba, e un traghetto appena arrivato a banchina non riusciva a sbarcare i passeggeri: il proprietario del veicolo è stato quindi individuato dalla capitaneria di porto che lo ha multato con una sanzione amministrativa di 100 euro. È accaduto alle 13.30 a Portoferraio, quando la capitaneria ha ricevuto una segnalazione dal comandante del traghetto che segnalava la presenza dell'auto posteggiata in porto che impediva al traghetto di abbassare il portellone e quindi procedere allo sbarco dei passeggeri. Di qualche settimana fa a Nettuno (Roma) uno degli ultimi eclatanti precedenti. Un'auto messa in curva, tra via Calcare e via Loi, ha bloccato per molti minuti un'ambulanza che doveva svolgere un'emergenza. 

Negli Stati Uniti

Parcheggiare in una metropoli caotica come New York è un'impresa al limite dell'impossibile, salvo pagare una fortuna in abbonamenti per i parcheggi privati. Così, succede che un miliardario decide di creare un finto divieto di parcheggio davanti alla sua proprietà, in modo da essere sicuro di trovare sempre posto libero. I problemi sono nati quando un suo vicino ha deciso, con tutte le ragioni di questo mondo, di infischiarsene del finto divieto, salvo vedersi sequestrare la macchina dai vigili. I protagonisti di questa vicenda grottesca sono il miliardario speculatore Noam Gottesman, che ha avuto l'idea di falsificare il divieto, e il suo vicino Eyal Levin. Il quale ha dovuto pagare un multa di 201 dollari per farsi restituire la vettura. “Cornuto e bastonato”. 

 

Giuseppe China

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