In Francia non c’è niente di più sacro della separazione tra Stato e Chiesa. Sembra essere questa la motivazione che ha portato ieri alla sentenza un po’ controversa del tribunale amministrativo di Rennes. La pietra dello scandalo questa volta è stata una statua di Giovanni Paolo II, eretta in una piazza della città bretone di Ploermel, nel dipartimento di Morbih. La statua che raffigura Wojtyla – ha sentenziato il tribunale – dovrà essere rimossa entro sei mesi, dal momento in cui contrasta con la legge che prevede la separazione tra Stato e Chiesa.
La statua di Papa Giovanni Paolo II eretta in una piazza pubblica della città nel 2006 “è circondata da un arco con sopra una croce, simbolo della religione cristiana che, per la sua disposizione e le sue dimensioni, ha un carattere ostentato”, ha sostenuto il giudice, sottolineando che il monumento viola le disposizioni della Costituzione e della legge 1905.
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa France Presse, a chiedere la rimozione dell’opera dedicata al Pontefice era stata la Federazione Nazionale Libero Pensiero, che ha accolto con favore questa “nuova vittoria”. L’associazione – atea e laicista militante – è già nota per azioni del genere, infatti alla fine dello scorso anno aveva ottenuto, in nome della “difesa incondizionata” della legge del 1905, il ritiro delle scene della Natività cristiana, ovvero i presepi, dai luoghi pubblici. A Ploermel, nel gennaio 2010, il tribunale amministrativo di Rennes aveva già dato ragione ai laicisti giudicando non legittimo il ricorso a dei fondi pubblici (4.500 euro) per erigere il monumento.
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