L'app della propaganda fa il pieno di clic

Grande successo, in Cina, per l'app che raccoglie il pensiero del presidente Xi Jinping, inserito nella costituzione della Repubblica Popolare fra i padri della patria. 

Boom

L'applicazione, “Xuexi Qiangguo“, è stata lanciata dal Dipartimento di Propaganda del Partito Comunista Cinese, e ha registrato un boom di download, superando anche le popolarissime WeChat e Tik Tok. Benché non compaia direttamente il nome di Xi, la app gioca con il cognome del presidente, scritto con lo stesso carattere della seconda parte del verbo “studiare” (xuexi).

Aggregatore

Xuexi Qiangguo serve, sostanzialmente, come aggregatore per articoli, video-clip e documentari sul pensiero politico di Xi, ufficialmente definito “pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinese per una nuova era”, iscritto nella carta fondamentale del partito da ottobre 2017, e dal marzo dello scorso anno anche nella Costituzione cinese.

Servizi

Dall'app si ha accesso a diversi servizi, come quelli di messaggistica, sul modello di Snapchat, o l'invio di “buste rosse” contenenti denaro – come è possibile fare anche con WeChat – dopo avere effettuato il collegamento con la piattaforma per i pagamenti Alipay, gestita dal gigante dell'e-commerce, Alibaba. Xuexi Qiangguo supporta anche video conference call. I quadri del Partito Comunista Cinese devono averla e devono possibilmente consultarla ogni giorno, per trovare risposte e accumulare punti in base all'utilizzo che ne fanno, scrive il South China Morning Post, ma l'utilizzo della app è consigliato a tutti i dipendenti pubblici a ogni livello, anche per i non iscritti al Pcc. 

Propaganda

A pochi giorni dal lancio ufficiale, la app viene già giudicata lo strumento di propaganda più riuscito del Partito Comunista Cinese, che da quando Xi è capo del partito e della Cina ha messo in campo diversi strumenti, tra cui canzoni rap e fumetti, per rendere sempre più popolare l'immagine del segretario generale. Il pensiero di Xi è stato anche oggetto di un quiz televisivo, andato in onda a ottobre scorso sulla popolare Hunan Tv, ma nessuna di queste iniziative sembra funzionare al livello della “piccola app rossa“, come è stata soprannominata sulla scorta del più celebre libretto rosso di Mao Zedong. L'entusiasmo con cui è stata accolta la nuova app sembra riguardare utenti di tutte le fasce di età: un abitante di un'area rurale della Cina, di nome Wu Meisheng, ha dichiarato al Guangming Daily di essersi deciso a comprare il suo primo smartphone, all'età di 66 anni, solo per poterla usare.