E’ successo presso il Central Nebraska Regional Airport, dove Cynthia V. Anderson, originaria della Florida, si è vista proibire l’imbarco su un aereo di linea perché il suo cucciolo di dobermann di due settimane non era provvisto della documentazione necessaria. Il cane era l’unico dei tre portati dalla donna che non aveva fatto le vaccinazioni. Così, per non perdere il volo, si è recata nel bagno dello scalo e lo ha annegato senza il minimo scrupolo. E’ stato un altro passeggero ad avvisare la polizia dopo aver visto il corpo senza vita dell’animale.
L’autopsia ha confermato la causa del decesso: “annegamento”. La Anderson è stata arrestata, ma rilasciata subito dopo dietro pagamento di una cauzione di 10.000 dollari. Ci ritroviamo quindi a rilevare l’ennesimo atto di violenza, crudeltà fine a se stessa perpetrata verso un essere vivente. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti ” evidenzia come questa notizia abbia avuto una vasta eco sui social sollevando “l’indignazione del web”. Ci troviamo davvero di fronte a una società di contraddizioni, dove si passa da alberghi a 5 stelle per i cuccioli di casa, a questi episodi che gettano una luce oscura sull’animo umano malgrado le leggi a tutela degli animali.
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