Una vera e propria trappola “a luci rosse” quella preparata da una coppia di cinquantenni del padovano, i quali fingevano di intrattenere rapporti sessuali nei pressi dell’idrovia di Mira salvo poi ricattare i malcapitati che avevano la sfortuna di passare di lì in quel momento e di assistere involontariamente alla scena, messa in atto all’interno di un’auto con la premura di tenere bene aperte le portiere. Nello specifico, ad abboccare letteralmente all’amo, è stato un giovane pescatore veneziano, giunto nelle vicinanze del corso d’acqua per dedicarsi a una tranquilla giornata di pesca sportiva. Ovviamente, senza immaginare quanto stava per accadere. La coppia, infatti, dopo aver predisposto la scenografia aprendo gli sportelli della propria macchina, ha iniziato a simulare un focoso rapporto, tentando in ogni modo di attirare l’attenzione del pescatore che, nel frattempo, sopraggiungeva.
Inevitabilmente, la “preda” nota i due passionali amanti e, immediatamente, viene da loro invitato ad assistere o, addirittura, a partecipare. Il ragazzo, però, non vuole saperne e si allontana, venendo subito tallonato dalla coppia che, senza mezzi termini, lo invita a sganciare una somma (corrispondente a tutto il denaro che aveva in tasca), per lo spettacolo al quale aveva appena assistito. Preso dal panico, il pescatore esegue, mettendo nelle mani dei due, però, una quantità di contanti a loro giudizio insufficiente. E allora, non riuscendo a spillare altri quattrini al malcapitato, i “falsi” amanti costringono il pescatore a consegnargli un’ulteriore somma di denaro a tempi e modi da loro stabiliti, con consegna in busta chiusa. Una vera e propria richiesta di pizzo.
L’uomo però denuncia e, assieme alle forze dell’ordine , organizza una finta consegna alla quale, tuttavia, i due non abboccano. Nel tentativo di fuggire, peraltro, rischiano addirittura di provocare un serio incidente stradale, speronando un’auto della polizia e attraversando un incrocio con il semaforo rosso. Attualmente, i due sono ricercati e gli agenti hanno diffuso un comunicato nel quale invitano le eventuali altre vittime della sextorsion a presentare le loro testimonianze. Un inganno a luci rosse, quello messo in atto dalla coppia. La quale, però, da oggi di luci avrà solo quelle della polizia alle calcagna.
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