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Crocifisso sfregiato a sassate

Quello che resta del Cristo in croce che benedice e protegge le auto in transito sulla statale 13, a Gemona del Friuli, è un'immagine sfregiata. Nei giorni scorsi il Crocifisso, risalente ai primi del Novecento e scampato ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, è stato infatti preso di mira dai vandali.

Il fatto

La condizione in cui si trova attualmente l'opera lascia supporre che qualcuno abbia parcheggiato nella piazzola posta a fianco alla piccola nicchia religiosa e che con dei sassi l'abbia  ripetutamente colpita fino alla sua stortura. A resistere – come riporta Udine Today – solo la croce in legno, mentre la lamina di metallo si è contorta in più punti

Sono stati gettatti atterra anche i lumini e i fiori che si trovavano alla base. Il gesto è stato subito condannato dal sindaco di Gemona, Paolo Urbani, che ha invitato chi può aver visto qualcosa a rivolgersi alle forze dell'ordine. Il caso è stato segnalato ai Carabinieri.

I precedenti

Nei giorni scorsi ha fatto scalpore un altro gesto blasfemo perpetrato a uno dei simboli della cristianità. Tre ragazzi, due maschi e una femmina, si sono fatti fotografare mentre offendevano la rappresentazione della Natività: due mimavano un atto sessuale con i pastori del presepe allestito a in piazza Walther Bolzano, la ragazza posava invece con la suola di uno scarpone sopra la testa del Bambino Gesù. I tre giovani sarebbero stati individuati.

Per tornare a un simile affronto nei confronti di un presepe allestito pubblicamente in Italia, bisogna risalire al dicembre 2014. A poche ore dal Natale, persino nel cuore della Cristianità, in piazza San Pietro, una attivista a seno nudo del gruppo femminista Femen riuscì a irrompere all'interno del presepe allestito in piazza e, urlando improperi contro la Chiesa, prese in mano il bambinello.

La ragazza fu però bloccata da un gendarme vaticano e, fatta rivestire, fu portata via dalle forze dell'ordine italiane.

Simone Pellegrini

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