Tredici Nazioni in tutto hanno aderito alla dichiarazione dell’Ucraina fatta in maniera congiunta con il G7 sulle garanzie di sicurezza nel percorso verso la Nato. Prosegue intanto la guerra in Ucraina che giunge al 506esimmo giorno. Il Pentagono conferma: “Bombe a grappolo consegnate a Kiev”
“A sole 24 ore dal vertice Nato di Vilnius, sei Paesi si sono unite alle sette più grandi democrazie del mondo con le quali ieri abbiamo concordato le garanzie di sicurezza: Repubblica Ceca, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna e Svezia. Grazie! Sono fiducioso che il numero di garanti aumenterà. L’Ucraina e gli Stati Uniti manterranno un elenco di Stati che aderiranno alla nostra dichiarazione congiunta con il G7 sulle garanzie di sicurezza nel percorso verso la Nato“. Lo rende noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il Pentagono ha confermato che le munizioni a grappolo fornite dagli Stati Uniti a Kiev sono state consegnate all’Ucraina, come affermato ieri dal generale ucraino Oleksandr Tarnavskyi alla Cnn. “Ci sono munizioni a grappolo in Ucraina in questo momento”, ha detto il tenente generale Douglas Sims, direttore delle operazioni congiunte dello Stato Maggiore Usa, in una conferenza stampa citata dai media americani, ribadendo che l’Ucraina non intende “utilizzare le munizioni a grappolo vicino alla popolazione civile, a differenza dei russi”: “gli ucraini intendono utilizzarle nell’ambiente tattico, contro i russi, non contro i civili”.
Una persona è rimasta ferita la notte scorsa durante un bombardamento russo nella regione di Dnipropetrovsk che ha colpito anche Kryvyi Rih, la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: lo ha reso noto su Telegram il sindaco della città, Oleksandr Vilkul. “Nella notte il nemico ha attaccato la regione di Dnipropetrovsk con i droni, sei Shahed sono stati abbattuti dai nostri difensori del gruppo militare Vostok. Purtroppo, ci sono stati alcuni colpi a Kryvyi Rih”, ha scritto Vilkul sottolineando che nell’attacco è rimasto ferito un uomo di 56 anni e sono stati colpiti – tra gli altri obiettivi – un’azienda di servizi pubblici e un edificio amministrativo. Nella città, ha aggiunto il sindaco, la situazione è adesso sotto controllo: “Tutte le infrastrutture importanti, i trasporti pubblici, le strutture sociali e mediche funzionano regolarmente a Kryvyi Rih”, ha spiegato.
Fonte: Ansa
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