Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rilasciato una lunga intervista ad Avvenire a poche ore dal suo intervento al Meeting di Rimini. Immigrazione, cooperazione internazionale, guerra in Ucraina e rapporti tra Governo e Santa Sede i temi trattati.
“Il governo segue con grande attenzione il tentativo della santa Sede di favorire l’avvio di un processo di pace e intende fare di tutto per sostenerlo, senza far mancare il sostegno all’Ucraina, vittima di una violenta aggressione russa”. Si apre così la lunga intervista rilasciata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Avvenire.
Il vicepremier interviene oggi al Meeting di Rimini dove la Farnesina ha allestito il padiglione “Le strade dell’amicizia: percorsi e storie della Cooperazione italiana” animato da 30 volontari.
“Il Governo – prosegue Tajani in merito al tema delle migrazioni – ha organizzato a Roma lo scorso luglio due importanti conferenze internazionali” per “affrontare le cause profonde del fenomeno migratorio”. Per arginare i focolai di crisi da cui partono i flussi migratori, “l’Italia può fare da sprone, ma da sola non può farcela. Sull’Africa vogliamo cambiare narrativa: da uno dei luoghi dove maggiormente si muore di fame al futuro granaio del mondo”.
Tajani interviene anche sul climate change e sugli effetti della desertificazione sulla scelta di migrare o di avvicinarsi a gruppi jihadisti: “Il dossier climatico è sempre più centrale nel partenariato tra Italia e Africa”.
“Fra Russia e Ucraina non c’è intesa sulla sospensione della guerra – aggiunge Tajani in merito alla situazione in Ucraina – finché la Russia non si ritirerà non sarà possibile porre fine alla guerra”.
Anche in questo contesto, evidenzia il vicepremier, la missione vaticana richiesta da Papa Francesco può svolgere un ruolo importante. “Seguiamo con grande attenzione il lavoro del card. Zuppi. L’Italia vuole la pace. Una pace che sia giusta, che riconosca il diritto alla libertà e all’indipendenza dell’Ucraina”.
“L’Europa per la pace potrebbe fare di più?”, chiede il giornalista Angelo Picariello. “Per farlo serve darsi una politica estera e di difesa comune che ancora non c’è”, risponde Tajani.
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