Secondo il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, i recenti casi di polio a livello mondiale rappresentano “un campanello d’allarme per tutti”. Per questo motivo secondo Kluge “tutti coloro che non sono vaccinati, o i cui figli hanno saltato le vaccinazioni programmate, dovrebbero effettuare la vaccinazione il prima possibile”.
La poliomielite, spesso chiamata polio o paralisi infantile, è una malattia acuta, virale, altamente contagiosa che si diffonde da individuo a individuo principalmente per via oro-fecale. Il termine deriva dal greco poliós, che significa “grigio”, myelós, che si riferisce a midollo spinale, e il suffisso -itis, che indica l’infiammazione.
Sebbene circa il 90% delle infezioni da polio non causi sintomi, gli individui affetti possono presentare una serie di condizioni se il virus entra nella circolazione sanguigna. In circa l’1% dei casi, il virus penetra nel sistema nervoso centrale, dove colpisce di preferenza i neuroni motori, portando a debolezza muscolare e paralisi flaccida acuta. A seconda dei nervi coinvolti, possono presentarsi diversi tipi di paralisi. La polio spinale è la forma più comune, caratterizzata da paralisi asimmetrica che spesso coinvolge le gambe.
“I vaccini contro la poliomielite si sono dimostrati molto efficaci e sicuri”, ha aggiunto Kluge. Dato “il nostro mondo interconnesso, il virus della poliomielite rilevato di recente a New York – ha detto – è geneticamente legato ai virus rilevati in Israele e Regno Unito”.
Nonostante l’elevata copertura vaccinale antipolio complessiva, ha sottolineato Kluge, “il poliovirus ha trovato la sua strada verso individui suscettibili nelle comunità poco vaccinate”.
Il Covid, il vaiolo delle scimmie e la polio, ha concluso, “hanno dimostrato ripetutamente come una minaccia di malattia in un luogo sia una minaccia di malattia ovunque. Una lezione che saremmo davvero sciocchi a ignorare, tanto più nel mondo di oggi”.
Nel giro di “poche settimane, si prevede che la regione europea raggiungerà i 250 milioni di casi confermati di Covid-19 dall’inizio della pandemia. Con l’avvicinarsi dell’autunno-inverno, prevediamo un aumento dei casi, con o senza una recrudescenza dell’influenza stagionale in Ue”.
Lo ha detto sempre il direttore Oms Europa, Kluge, in conferenza stampa. “Abbiamo fatto grandi passi, ma il virus circola ampiamente, causando ospedalizzazioni e ancora troppi decessi: circa 3mila solo nell’ultima settimana, un terzo del totale mondiale. Il virus si sta ancora evolvendo per eludere le nostre contromisure”, aggiunge Kluge.
“La priorità ora è somministrare una seconda dose di richiamo del vaccino ai più vulnerabili, inclusi gli anziani, gli individui immunocompromessi e quelli con patologie pregresse – conclude Kluge -. Stiamo anche esortando i paesi a somministrare il vaccino antinfluenzale insieme al vaccino Covid, quando possibile”.
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