Attualità

Nigeria, rapite almeno 300 studentesse nella scuola di Jangebe

Oltre 300 ragazze sono state rapite da uomini armati in un nuovo attacco a una scuola superiore di Jangebe, nello Stato di Zamfara, nel nord-ovest della Nigeria. Lo ha denunciato un insegnate dell’istituto e diversi media locali, ripresi da Ansa.

Il numero esatto delle ragazze rapite è ancora da confermare. La polizia non ha ancora confermato mentre un portavoce del governatore locale avrebbe confermato l’accaduto senza dare dettagli.

Il rapimento

“Ci risulta che oltre 300 ragazze siano scomparse dopo aver contato le studentesse rimaste”, ha detto l’insegnante della Government Girls Secondary School di Jangebe alla BBC.

Un residente di Jangebe, Haliru Jangebe, ha detto all’agenzia di stampa locale ripresa da Repubblica che le guardie di sicurezza hanno tentato inutilmente di respingere i criminali. “Erano troppi – ha detto – e tutti con armi pesanti. Intanto sentivamo spari da altre parti della città. Quando è caduto il silenzio, gli studenti sono stati portati via”.

La testimonianza

Il padre di due studentesse della scuola ha raccontato di aver ricevuto una telefonata sull’incidente: “Sto andando a Jangebe. Ho ricevuto una telefonata nella quale mi è stato comunicato che nella scuola hanno fatto irruzione bande armate che hanno portato via delle allieve”, ha detto.

Un impiegato della scuola ha riferito che “centinaia di uomini armati hanno invaso la città intorno alle 2 del mattino di venerdì, sparando alla rinfusa in aria per spaventare i residenti prima di entrare nella scuola. Dopo aver portato via la maggior parte degli studenti, abbiamo radunato quelli che erano fuggiti e nascosti”.

I numerosi precedenti

Il rapimento odierno sarebbe il secondo in pochi giorni in Nigeria e uno dei tanti in ordine di tempo.

La scorsa settimana, 42 persone, tra cui 27 studenti e tre insegnanti, sono state rapite da una scuola nello Stato nigeriano del Niger, nell’ovest della Nigeria. A dicembre oltre 300 ragazzi sono stati sequestrati da un istituto a Kankara, nello Stato di Katsina, e poi rilasciati dopo una serie di negoziazioni con funzionari del governo.

Milena Castigli

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