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Meloni ai militari in Libano: “La pace è deterrenza e impegno, sacrificio”

“Rinunciate a tutto per garantire quella pace di cui tanti, soprattutto in questo momento, si riempiono la bocca seduti comodamente dal divano di casa loro. Perché la pace non si costruisce con i sentimenti e le buone parole, la pace è soprattutto deterrenza e impegno, sacrificio”. Così il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in visita a Shama ai contingenti militari italiani operanti nel teatro operativo libanese in ambito Nazioni Unite (UNIFIL) e in ambito bilaterale (MIBIL).

Le parole della Meloni ai militari italiani in Libano

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è alla base ‘Millevoi’ di Shama, dove sono di stanza contingenti italiani dispiegati in Libano. La premier vuole portare ai militari, in particolare in occasione delle imminenti festività pasquali, la riconoscenza e la vicinanza del Governo e dell’Italia per l’impegno profuso in un quadro di sicurezza fortemente deteriorato, a tutela della pace e della sicurezza internazionali, in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Meloni incontrerà le forze impiegate nell’ambito della missione Unifil e una rappresentanza di militari della missione militare italiana bilaterale in Libano (Mibil).

“Voi non ci siete durante le feste con la famiglia, non ci siete per i vostri amici, i vostri fidanzati e fidanzate, mogli e mariti: rinunciate a tutto per garantire quella pace di cui tanti, soprattutto in questo momento, si riempiono la bocca seduti comodamente dal divano di casa loro. Perché la pace non si costruisce con i sentimenti e le buone parole, la pace è soprattutto deterrenza e impegno, sacrificio”.

Così la premier Giorgia Meloni in un discorso al contingente italiano in Libano. “Sono giorni difficili in Medio Oriente, in Europa, nel mondo. Quando c’è un incendio il rischio è sempre lo stesso, che le fiamme volino velocemente da un albero all’altro e non si riescano a domare. Noi dobbiamo fare tutto il possibile per evitare il rischio e voi siete il fossato, la barriera di sabbia che aiuta a non far progredire l’incendio” ha detto Meloni.

“Grazie per accettato di venire in Libano”

“Sono venuta qui oggi soprattutto a dire grazie, a nome dell’Italia per aver scelto di indossare una divisa. Grazie per aver capito che indossare quella divisa significa saper usare tanto la testa quanto il cuore. Grazie per aver studiato, perché sapevate anche che indossare quella divisa impone professionalità e competenza. Grazie per aver accettato di venire fino a qui in Libano, dove da decenni le nostre forze armate costituiscono un pezzo fondamentale della missione Unifil. Una missione che per la nostra nazione è indispensabile, in una terra che è culla di grandi civiltà, che per molto tempo è stata anche un modello nella capacità di convivenza fra diverse tradizioni, confessioni religiose”.

Così la premier Giorgia Meloni nel suo discorso in Libano al contingente italiano in Libano, alla base ‘Millevoi’ di Shama. Il Libano è “una nazione a cui l’Italia è legata da una lunga storia di amicizia, che riveste un ruolo fondamentale nel mantenimento degli equilibri nel Medio Oriente. Qui – ha aggiunto Meloni – oltre al lavoro che portiamo avanti nell’ambito delle Nazioni Unite l’Italia declina il suo impegno anche a livello bilaterale con la missione Mibil, che forma e sostiene le forze di sicurezza libanesi che sono a loro volta essenziali per salvaguardare il quadro istituzionale di questa nazione. Era un lavoro importante ieri e diventa fondamentale oggi”.

Fonte: Ansa

redazione

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