Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervento presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma in occasione della Assemblea invernale di Confagricoltura: “Dobbiamo essere orgogliosi per il livello di qualità e di produzione di ricchezza raggiunti”.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto all’Auditorium Parco della Musica a Roma in occasione della Assemblea invernale di Confagricoltura. Il Capo dello stato è stato accolto dalla banda musicale della Marina Militare che, in apertura dei lavori dell’assemblea generale, ha suonato l’inno d’Italia.
“L’obiettivo primario della previsione costituzionale era quello di accrescere la quantità della produzione agricola per soddisfare i bisogni della popolazione, uscita stremata dalla guerra. Indicando l’obbligo di coltivare la terra. Anche per questo l’art. 47 dispone che “la Repubblica favorisce l’accesso alla proprietà diretto coltivatrice”. In nome di un più alto interesse generale, che travalica le normali relazioni economiche bilaterali. In Costituzione viene definito l’interesse pubblico allo sviluppo razionale delle coltivazioni agricole, ritenuto degno di tutela”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all’ Assemblea generale di Confagricoltura.
“L’immane dimensione del passo in avanti, fatto in questi 75 anni che ci introduce in un altro mondo. Un mondo che le riforme e le politiche della Repubblica e quelle della Unione Europea hanno sollecitato e che le imprese agricole hanno plasmato. Dovete, dobbiamo, esserne orgogliosi! Per il livello di qualità e di produzione di ricchezza raggiunti, per la profonda rivoluzione sociale che, anche nelle campagne, ha reso effettivi i principi di eguaglianza sanciti nei primi articoli della nostra Carta”.
“L’Unione Europea è il primo esportatore globale di prodotti agro-alimentari e, in essa, Italia e Francia si contendono il primo posto. E’ parte del soft power europeo. Con essi, si esporta uno standard di qualità e di salute, si afferma un modello di consumo e di vita che si impone ai mercati – come nel caso della dieta mediterranea – con la persuasione del suo valore, il contrario di tentazioni di chiusura. Si pensi che l’Italia è nel gruppo di testa della classifica dell’Unione Europea che ha valorizzato le nostre produzioni nelle denominazioni di “indicazione geografica protetta“, di “denominazione origine protetta”, di “specialità tradizionale garantita”. Un’Italia, dunque, non sulla difensiva ma che può giocare d’iniziativa a tutto campo; in una stagione che vede, insieme, alimentazione, tutela dell’eco-sistema, governo del territorio, valorizzazione dei beni ambientali”.
“L’agricoltura, da problema, da elemento di arretratezza, è divenuta sinonimo di opportunità e di benessere. Più – e meglio – di altri comparti economici, ha saputo disseminare modernità, uscendo da un’attività di mera sussistenza, di autoconsumo autarchico, per creare valore, divenendo vettore di internazionalizzazione dell’economia”.
“Si è affacciata la crisi derivante dall’invasione russa in Ucraina, con un uso spregiudicato da parte di Mosca della risorsa alimentare, utilizzata come arma strategica. Il cibo, anziché diritto universale viene considerato arma di guerra, affamando popolazioni, destabilizzando nazioni, accentuando povertà e spostamenti di popoli. La fame è uno spettro che si aggira nuovamente nei territori in guerra, e non solo; e si presenta, inoltre, nelle aree soggette a desertificazione”.
“Il 2024 sarà caratterizzato da un grande esercizio di democrazia: il popolo europeo sarà chiamato a eleggere il Parlamento d’Europa, massimo organismo rappresentativo delle volontà dei cittadini del continente. Occorreranno lucidità di giudizio e consapevole lungimiranza per essere all’altezza delle sfide che ci riguardano. Le strutture dell’Unione hanno bisogno di essere rafforzate in numerosi ambiti, dalla difesa all’agricoltura”., ha concluso Mattarella.
Fonte: Ansa
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