Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato a Palermo al seminario “Memoria e continuità” organizzato per il 40/o anniversario dell’attentato mafioso in cui morì il capo dell’ufficio istruzione Rocco Chinnici.
Il suo nome è legato all’idea dell’istituzione del “pool antimafia“, che diede una svolta decisiva nella lotta contro Cosa nostra. Il magistrato è considerato una delle personalità più importanti, insieme ai colleghi ed amici Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato poco dopo le 11:00 al palazzo di giustizia di Palermo dove ha partecipato al seminario “Memoria e continuità” organizzato per il 40/o anniversario dell’attentato mafioso che costò la vita al capo dell’ufficio istruzione Rocco Chinnici. Partecipano, tra gli altri, il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, il capo della Dna Giovanni Mellillo, il procuratore di Palermo MAurizio de Lucia, la procuratrice generale Lia Sava, il presidente della corte d’appello Matteo Frasca e i vertici delle forze dell’ordine regionali.
“Questa è una giornata molto significativa perché dimostra che a 40 anni dalla morte di mio padre il Paese non dimentica e ci ritroviamo qui dove tutto è cominciato”. Lo ha detto Giovanni Chinnici figlio del consigliere istruttore Rocco a margine del seminario organizzato al palazzo di giustizia di Palermo a 40 anni dalla strage mafiosa che costò la vita al magistrato. All’Incontro partecipa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “In un momento drammatico per il nostro Paese – ha aggiunto – mio padre comprese che per contrastare il fenomeno mafioso sempre più potente ed eversivo servivano giudici specializzati e nacque l’embrione del pool antimafia che poi portò avanti i processi che considero al maxiprocesso”. Sulle riforme della giustizia in cantiere Chinnici ha ricordato che “la nostra legislazione è nata sulla scia di fatti drammatici che hanno portato a morti e stragi, e questo non può essere dimenticato”.
“Rocco Chinnici ci lascia una lezione di serietà, professionalità insomma di metodo nella lotta a Cosa nostra. Fu un magistrato moderno, un precursore e capì l’importanza del lavoro in pool e la necessità di allargare l’azione investigativa contro la mafia oltre i confini italiani”. Lo ha detto il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli intervenendo al seminario organizzato al palazzo di giustizia di Palermo in occasione del quarto anniversario della strage costata la vita al capo dell’ufficio istruzione Rocco Chinnici, i carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta e il portiere del palazzo in cui il giudice viveva Stefano Li Sacchi.
Fonte: Ansa
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