Oltre 100 finanzieri del comando provinciale della GdF di Catania hanno eseguito un’ordinanza cautelare per 26 indagati e sequestrando per beni per oltre 50 milioni di euro ritenuti frutto di investimenti in Sicilia, Lombardia e Veneto della “mafia imprenditoriale” del clan Scalisi-Laudani.
I reati ipotizzati, a vario titolo, dalla Dda di Catania sono associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Il sequestro interessa 17 società e 48 immobili. Nell’operazione, denominata “Follow the money“, sono stati impegnati oltre 100 militari delle Fiamme gialle del comando provinciale di Catania, in collaborazione con lo Scico di Roma, che hanno effettuato anche numerose perquisizioni.
Da anni il clan Laudani-Scalisi – notoriamente contrapposto al clan Capello – è nel mirino dell’antimafia siciliana. Nel marzo del 2020 il Gup di Catania, Loredana Pezzino, ha emanato una sentenza del rito abbreviato nei confronti di 18 membri del clan Laudani – tra i quali figurava il boss Salvatore Rapisarda – per complessivi 200 anni di carcere, con pene comprese tra quattro anni e otto mesi e 20 anni di reclusione.
Il clan mafioso Laudani, attivo nella zona orientale della Sicilia è storicamente guidato dal boss detenuto Salvatore Rapisarda, condannato a sei anni per la continuazione del reato: secondo l’accusa, anche dal carcere impartiva ordini al gruppo.
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