Attualità

La supplica di Napoli al santo medico Giuseppe Moscati contro la pandemia

Nella Chiesa del Gesù dove sono conservate le spoglie di San Giuseppe Moscati, il santo medico di Napoli, in questi giorni ci sono solo sei o sette fedeli, tutti con la mascherina protettiva. In un Chiesa immensa, ma deserta, le poche persone si fermano davanti alla statua a grandezza naturale di Moscati raffigurato con camice e stetoscopio nella cappella che ospita i resti del santo. Pochi minuti, il tempo di una preghiera e poi, via. La Chiesa che prima era aperta tutta la giornata, ed era sempre affollata, il luogo scelto da molti sposi per la celebrazione del loro matrimonio, oggi chiude i battenti.

Il ‘panaro solidale’

San Giuseppe era il dottore vicino agli ultimi ‘chi può metta, chi non può prenda’, diceva Moscati in vita e il suo motto compare sul ‘panaro’ solidale, il cesto esposto in strada per raccogliere e offrire aiuto ai bisognosi in questi giorni di emergenza, anche economica. Oggi il santo è venerato e pregato soprattutto da tanti che si rivolgono a lui per chiedere un aiuto di fronte a malattie gravi, proprie e di familiari. Ecco che, così, compaiono sui banchi della cappella di San Giuseppe, le invocazioni al tempo del Coronavirus.

Le invocazioni durante il coronavirus

Uno dei fedeli, un anziano, recita una preghiera: “San Giuseppe Moscati ha guarito tanta gente, riponiamo in lui la speranza. Ci auguriamo che questa tragedia passi presto e che l’umanità impari dopo questa emergenza a comportarsi meglio”. “O Dio, Padre nostro, ricco di bontà infinita – recita la preghiera – guarda il Tuo popolo provato da una grave epidemia. Fa che ancora e sempre possiamo sperimentare la Tua grande misericordia e la Tua paterna tenerezza. Ti affidiamo tutti gli ammalati, gli anziani, i bambini e le loro famiglie; proteggi i medici e tutti gli altri operatori sanitari che, con abnegazione, sono in prima linea per aiutare le tante persone colpite dal male; dona luce e sapienza a quanti cercano nuove vie per salvaguardare la nostra salute”. Prosegue con l’invocazione alla Madonna, a San Gennaro, protettore di Napoli e della Campania e continua con i santi medici, San Ciro e poi San Giuseppe Moscati: a loro l’affidamento per “la liberazione da questa epidemia per cantare e ringraziare con cuore nuovo la misericordia di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo”.

Rossella Avella

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