Migliaia di persone hanno manifestato nella capitale haitiana Port-au-Prince contro il presidente Jovenel Moise, accusato di voler stabilire una “nuova dittatura“. Le proteste – riporta Ansa – si sono svolte perlopiù pacificamente, ma ci sono stati alcuni scontri tra alcuni manifestanti e la polizia, che ha sparato lacrimogeni e proiettili di gomma. La polizia ha arrestato 23 persone, accusandole di “tentato colpo di Stato”.
Le autorità fedeli a Moise hanno affermato da parte loro di aver sventato un tentativo di ucciderlo e rovesciare il governo. La società civile haitiana chiede da tempo alla comunità internazionale di sospendere il suo sostegno al presidente, in particolare agli Stati Uniti che finora non hanno mai fatto mancare il loro supporto al presidente.
Moise, classe 1968, è presidente di Haiti dal 7 febbraio 2017, a seguito della vittoria delle elezioni presidenziali del 2016.Il presidente in carica governa da un anno per decreto, in assenza di un parlamento: le elezioni previste per il 2018 sono state rinviate sine die, e Moise sostiene che il suo mandato non scadrà prima del febbraio 2022 mentre gli oppositori sostengono che a norma di Costituzione avrebbe dovuto lasciare l’incarico quest’anno.
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