“Custodire ogni vita”. Un concetto che potrebbe apparire semplice, alla portata di ogni riflessione. Eppure ogni giorno messo in discussione, dalle insidie della psicologia dell’indifferenza. Quella da cui, ogni giorno, mette in guardia Papa Francesco che, dalla finestra in affaccio su Piazza San Pietro, conclude l’Angelus domenicale ricordando il valore della Giornata nazionale per la Vita, giunta alla sua 44esima ricorrenza. Con un tema che ricalca quell’esatto concetto, “Custodire ogni vita”. Un appello che, ha ricordato il Santo Padre, “vale per tutti, specialmente per le categorie più deboli: gli anziani, i malati, e anche i bambini a cui si impedisce di nascere. Mi unisco ai Vescovi italiani nel promuovere la cultura della vita come risposta alla logica dello scarto e al calo demografico. Ogni vita va custodita, sempre”.
Un’occasione, quella della Giornata nazionale, per ribadire il primato della vita e la sua intangibilità, fin dal grembo materno. Non è un caso che la ricorrenza sia stata istituita nel 1978, anno dell’istituzione della Legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Ma è soprattutto un momento di riflessione sul valore stesso dell’esistenza e sul bisogno di non cadere nella tentazione di essere indifferenti al bisogno dell’altro. Perché ogni vita ha il suo valore e il diritto a essere a tutelata. Specie in un momento storico in cui il nostro Paese più di altri sperimenta gli effetti deleteri dell’inverno demografico. Una deriva da contrastare per salvaguardare il nostro stesso futuro.
Un tema che ha incontrato l’assenso trasversale del mondo culturale e politico nella lotta alla cultura dello scarto, dalla quale il Pontefice mette in guardia. “Ogni vita – ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – è sacra, ogni persona è unica e irripetibile. E noi continueremo a batterci contro la deriva eutanasica ed eugenetica nella quale l’Italia e l’Europa stanno rischiando di scivolare. Una battaglia culturale e politica di importanza capitale, che ci vedrà sempre in prima linea perché tocca i principi fondanti della nostra civiltà e il futuro stesso della nostra Nazione e dell’Occidente”.
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