Il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, all’Assemblea Nazionale delle Province italiane all’Aquila, ha dichiarato che, l’esecutivo punta ad ottenere il pagamento della quarta rata del Pnrr entro il 31 dicembre.
“Siamo fiduciosi e puntiamo ad ottenere il pagamento della quarta rata entro il 31 dicembre. Il pagamento della terza rata ha comportato una percentuale pari al 44% delle risorse complessive incassate, con il pagamento della quarta supereremo il 50%. Questo dà un’idea del livello di avanzamento del piano”. Lo dichiara il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, all’Assemblea Nazionale delle Province italiane all’Aquila. “Spero che dalla quarta rata i giorni e i mesi per la verifica della obiettivi saranno molto rapidi” aggiunge Fitto grazie alla rimodulazione complessiva del piano.
Sui piani urbani integrati per le periferie “nonostante dei dati che lasciano obiettivamente lasciano intendere criticità enormi e importanti, c’è l’insistenza per lasciare l’intervento all’interno del Pnrr”, aggiunge Fitto, tornando sulla proposta emersa alla cabina di regia per la quale in caso di sanzioni, comuni e altri enti attuatori contribuiranno al pagamento e finanzieranno gli interventi non ammessi al piano. “Un articolo di legge che responsabilizza tutti”, spiega Fitto, perché “sarebbe singolare insistere perché rimanga un intervento nel Pnrr e tra un anno o due magari trovare giustificazioni e scaricare la responsabilità sul governo”.
Il ministro segnala ritardi anche sulle scuole innovative, “frutto di un approccio che non tiene conto né delle clausole contrattuali e in alcuni casi nemmeno della tempistica del Pnrr”. Fitto spiega di non riferirsi alle istituzioni, ma più ai progettisti: “penso – continua che su questo bisogna accelerare – aggiunge Fitto e individuare anche la soluzione del problema.
Non possiamo pensare che l’approccio al Pnrr sia quello dei precedenti programmi, sarebbe un errore molto grave”. Secondo Fitto, “o noi abbiamo capacità di accelerare sul fronte della spesa e di migliorarne la qualità per favorire e accompagnare la crescita o il nesso con il rientro dal debito diventa assolutamente molto più complesso”.
Fonte: Ansa
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