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Ferrari, via i veli alla SF1000

Vi alza il sipario sulla nuova Rossa del Cavallino, ormai pronta per la sfida del 2020. La SF1000, quella che guideranno Sebastian Vettel e Charles Leclerc al prossimo Mondiale di Formula 1, è stata presentata al teatro Romolo Valli di Reggio Emilia e avrà un solo obiettivo: far dimenticare i flop delle ultime stagioni, prima ancora che battere le Mercedes. Tutti fiduciosi, da Seb a Leclerc, passando per il team principal Binotto: la nuova monoposto si presenta con una rinnovata livrea rosso opaca, con preponderanza di dettagli neri in luogo di quelli che per anni furono bianchi, adottando uno stile retrò (anni 80 per la precisione) per i numeri di gara. Per il resto, sotto la scorza si nasconde un concentrato di ingranaggi e cavalli pronti, parola di Binotto, a dar prova di numeri da ritrovati numeri uno: “Abbiamo sviluppato al limite ogni dettaglio. Abbiamo lavorato sulla power unit e sul peso. È tutto all'estremo”.

Sfida 2020

Entusiasmo tangibile e legittimo per la nuova avventura, con una vettura ulteriormente migliorata e, almeno sulla carta, pronta al confronto con le Frecce d'argento tedesche. Con la consapevolezza, come spiegato da Binotto, che nella prossima stagione “ci saranno i 70 anni di Formula 1 e i 1000 GP della Ferrari: noi siamo l'unica squadra che ha sempre preso parte al Mondiale. La competizione fa parte del nostro dna. Questa è la nostra 66.esima vettura… Affronteremo due sfide in parallelo in questa stagione. Ora dobbiamo migliorare l'affidabilità ed è già partito il progetto 2021. Ci stiamo organizzando per questo cambio epocale”. Pronti alla sfida anche i due piloti, con Vettel a caccia del riscatto dopo una stagione in ombra e Leclerc in cerca di conferme e del definitivo salto di qualità: “La vettura mi piace molto – ha detto Seb – e si vedono alcune differenze: il retrotreno è stato ristretto. Non vedo l'ora di guidarla, ma devo aspettare una settimana”. Aspettative condivise con il compagno di squadra monegasco: “L'approccio alla stagione è un po' diverso perché conosco l'ambiente ed è il secondo anno. Ho fiducia e non vedo l'ora. Mi sono preparato fisicamente tantissimo… Abbiamo lavorato insieme per fare una macchina migliore e per imparare dagli errori del passato”.

DM

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