Ancora sangue in Siria. Otto persone, tra cui tre bambini, sono state uccise dall’esplosione di due autobombe in due distinte località del nord del Paese, martoriato da 12 anni di guerra civile.
Almeno otto persone, tra cui tre bambini, sono rimaste uccise in due esplosioni di autobomba nel nord della Siria, secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh).
Una delle esplosioni ha colpito un’officina di riparazione auto a Shawa, un villaggio vicino al confine turco sotto il controllo dei combattenti filo-Ankara, hanno riferito i residenti all’Afp. Cinque civili, tra cui tre bambini, sono stati uccisi e altre dieci persone sono rimaste ferite in questo attacco, ha detto l’Osdh, una ong con sede nel Regno Unito e con una vasta rete di fonti in Siria.
Le aree controllate dalla Turchia e dai gruppi affiliati nel nord della Siria sono spesso teatro di omicidi mirati, bombardamenti e scontri tra gruppi armati.
Nel secondo episodio, un ordigno esplosivo piazzato in un veicolo ha ucciso tre militanti delle Forze democratiche siriane (Sdf) a guida curda nella città di Manbij, secondo l’Osservatorio. Manbij è un’ex roccaforte dell’Isis, ora controllata da un consiglio militare affiliato alle Sdf. Gli attacchi non sono stati rivendicati.
Fonte: Ansa
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