A che punto è il tavolo della crisi di governo? La situazione è complessa e fondamentalmente le trattative si giocano lungo la sfida tra Renzi e i settori della maggioranza che reputano insostituibile Conte. L’ex sindaco di Firenze vuole un netto segnale di discontinuità e sogna Mario Draghi a Palazzo Chigi e alcuni ministeri pensanti assegnati ad esponenti di Italia Vita.
Renzi è consapevole che probabilmente non potrà realizzare tutto il suo disegno, quindi pubblicamente afferma di non porre veti ma ritiene quanto meno irrinunciabile che sia messo a punto un programma dettagliato di fine legislatura, che comprende alcuni punti molti divisivi. Italia Viva chiede che siano utilizzati i 30 miliardi di euro del Mes per la sanità pubblica; che si faccia chiarezza una volta per tutte sulla realizzazione delle infrastrutture strategiche per l’Italia quali l’alta velocità ferroviaria e il ponte sullo stretto e di cambiare la prescrizione, ovvero la riforma del processo penale voluta dai grillini, in modo da non eliminare i diritti della difesa e di accelerare i tempi del processo civile e penale. Nodo irrisolto anche quello delle politiche assistenzialistiche, nel mirino di Italia Viva c’è il reddito di cittadinanza, che vorrebbe eliminare in favore di politiche per la promozione delle assunzioni.
Da parte loro gli esponenti del Movimento cinque stelle intendono evitare di mettere nero su bianco iniziative divisive per il loro elettorato e non gradirebbero affatto l’ingresso dei renziani in alcuni ministeri chiave. Dal canto suo il Partito Democratico sembra più accomodante e disponibile a trovare un punto d’incontro anche se una minoranza dei Dem condivide la visione espressa da Italia Viva. Insomma il Conte Ter resta l’ipotesi più plausibile ma la partita è apertissima anche se la voglia di andare al voto non accarezza nessun esponente della maggioranza.
Intanto Sergio Matterella attende per questa sera l’esito dell’esplorazione di Roberto Fico che ieri ha riunito attorno a un tavolo di lavoro tutte le forze della ex maggioranza. Il Quirinale potrebbe concedere una breve proroga del mandato esplorativo dato al presidente della Camera. Dunque, gli scenari che si aprono prevedono un reincarico a Conte che poi dovrebbe presentare una nuova lista di ministra oppure l’incarico esplorativo ad un possibile premier che possa ottenere il sostegno di quasi tutte le forze parlamentari per formare un governo di unità nazionale. Forza Italia ha lanciato segnali di disponibilità ad entrare in una maggioranza allargata anche al centro-destra, Lega e Fratelli d’Italia non si sbilanciano e ricordano che nel corso delle consultazioni lo stesso Mattarella non ha escluso il ricorso alle elezioni.
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