Il Decreto rilancio 34/2020 prevede la detrazione fiscale o il Superbonus del 110 % per i lavori di riqualificazione energetica, spalmata in 5 anni oppure si può cedere il credito all’impresa che esegue i lavori o, ancora, cedere il credito a una banca.
Il provvedimento, ormai convertito in legge, è in attesa del regolamento attuativo da parte dell’Agenzia delle Entrate oltre che di chiarimenti.
Il risparmio energetico è l’obiettivo che, se verrà raggiunto, consentirà di godere del bonus fiscale. Quindi cosa fare? Conviene rivolgersi a un geometra o alla stessa azienda che eseguirà i lavori per provare a fare una simulazione in modo da verificare se, con alcuni interventi mirati, è possibile recuperare due classi energetiche, ad esempio passare dalla G alla E, e ridurre così i consumi.
L’ecobonus si applica al singolo appartamento, solo se viene ristrutturato l’intero condominio, oppure a un’abitazione indipendente preesistente, anche seconda casa, e prevede che i lavori devono migliorare almeno di 2 classi l’efficienza energetica dell’immobile, permettendo di recuperare – in 5 anni come credito d’imposta – il 110% delle spese, fino a 60.000 euro per ogni unità abitativa, se viene realizzato un cappotto termico alle pareti, oppure fino a 30.000 euro per ogni unità abitativa, qualora si sostituisca la caldaia con una di classe A, con eventuale abbinamento ai sistemi fotovoltaici. Sono associabili a questi lavori la sostituzione degli infissi, nonché la sostituzione delle schermature solari come le tende. Va ricordato che il bonus al 110% vale per i lavori effettuati tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021.
Si possono, comunque, sostituire gli infissi anche senza realizzare questi lavori importanti (cappotto termico, sostituzione caldaia o installazione impianto fotovoltaico), usufruendo in tal caso del classico ecobonus del 50% detraibile in 10 anni, per lavori fino al 31 dicembre 2020. In tal caso, va inviata la comunicazione di inizio lavori alla Asl di competenza, inoltre tutte le spese agevolate devono essere pagate tramite bonifico parlante ( che specifica i dati del beneficiario e dell’autore del bonifico, numero e data fattura, riferimento di legge e causale) o bonifico on line bancario oppure postale. Inoltre, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, va presentata la domanda all’Enea. È importante ricordarsi di conservare, per tutti i 10 anni, la documentazione, dato che ogni quota annuale va specificata nella rispettiva dichiarazione dei redditi.
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