Attualità

Canada: i liberali vincono senza maggioranza. Terzo mandato per Trudeau

“Voi canadesi ci state rimandando al lavoro con un chiaro mandato per superare questa pandemia e arrivare a giorni più luminosi”. Queste le prime parole del neo rieletto primo ministro canadese, Justin Trudeau, commentando la vittoria alle elezioni parlamentari anticipate tenute ieri, 20 settembre: “Questo è esattamente ciò che siamo pronti a fare”, ha aggiunto. Secondo le ultime proiezioni dei media nazionali, Trudeau non è riuscito però a ottenere la maggioranza assoluta.

Dopo una campagna elettorale accesa, con l’opposizione che è stata implacabile nell’accusare Trudeau di aver chiamato un inutile voto anticipato (due anni prima della scadenza) per sua “ambizione personale”, i liberali si confermano di nuovo primo partito pur non ottenendo i voti necessari per governare da soli.

I risultati delle elezioni

A spoglio ultimato, i liberali hanno conquistato 156 distretti, i conservatori in 123, il Bloc Quebecois del Quebec in 29, il partito di sinistra New Democratic Party in 28 e i Verdi in due.

Il Partito Liberale del Canada ha dunque vinto le elezioni generali ottenendo 156 dei 338 seggi disponibili alla camera bassa del Parlamento, al di sotto della soglia di 170 che consente di ottenere la maggioranza.

Per approvare le leggi, i liberali dovranno necessariamente contare sull’aiuto di altri partiti. Ma era proprio per uscire da questa situazione che Trudeau aveva indetto a metà agosto le elezioni anticipate, per cercare di riconquistare la maggioranza che aveva perso due anni prima. L’erosione del potere si è fatta sentire e la “Trudeaumanie” del 2015 sembrerebbe ormai lontana.

Trudeau: “Il voto scelta importante”

Ieri mattina, all’uscita del suo seggio elettorale a Montreal, Trudeau si era detto “sereno”. “Abbiamo lavorato molto duramente in questa campagna e i canadesi stanno facendo una scelta importante“, aveva affermato ai media circondato dai suoi figli e da sua moglie Sophie Grégoire. Negli ultimi giorni di campagna ha chiesto un voto strategico, spiegando che il ritorno dei conservatori sarebbe sinonimo di un passo indietro, in particolare sulla questione climatica.

Milena Castigli

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